Riceviamo e pubblichiamo questo articolo
Non èfacile, cristianamente parlando, sopportare più di pochi momenti la lettura di uno strano sito (http://veritacommissariamentoffi.wordpress.com) senza rimanere alquanto infastiditi se non addirittura scandalizzati. Dispiace anche far conoscere questo sito, che “verità”, par non sappia nemmeno come si scriva, ma quando la peste si diffonde e la vita di molti è in pericolo, il male e lo scandalo va denunziato senza tema.
Sarebbe ora di suggerire ai curatori del sito di cambiar nome, perché, dopo tutto, è ormai indubbio che la menzogna qui la fa da padrona. Meglio perciò chiamarlo così: http://lebugiedelcommissariamentoffi.com. Sarebbe perlomeno più onesto nei confronti dei lettori che, continuamente, vi leggono, con un dire cafonesco, e com’è ovvio, senza argomenti seri e provati, le cose più strambe sulla vicenda dolorosa che addolora molti fratelli e sorelle in Cristo.
Sembra che gli anonimi curatori ormai non possano più dormir sonni tranquilli, dato che, come forsennati, si affannano a risponder in men che in un minuto ai cari amici dell’altera pars avversa, appena questi, con somma presunzione, si accingano a metter su un discorsetto a difesa del povero padre Fondatore e dei suoi irriducibili figlioli.
Il sito è animato (si fa per dire…) da persone “vicinissime” alla nuova leadership dei FFI, commissariati e ormai in via di “aggiornamento” e “rifondazione” (aiuto!!!) del loro carisma… La lettura dei pezzi rari messi in mostra nel sito, più che illuminare l’anima convincendola della verità, la inquieta e la incattivisce pur questa rimanendo ignara del malefico influsso. Stile e contenuti arroganti, sprezzanti, diffamatori e calunniosi. Tutto questo si deve sorbir la poveretta incauta e curiosa.
Un sito gestito da ignoti e dunque di valore ignoto, ossia nullo, perché ovviamente gli ignoti gestori inventano tutto ciò che vogliono, non avendo nessuna autorità il loro sproloquiare e il loro inveire contro tutto e contro tutti coloro che non abbiano il marchio Volpi-Bruno. Parlano, come si dice, per partito preso, a priori, quindi per ideologia.
A volte pare che chi scrive sia un disadattato, un asociale, uno che vive nel mondo dei sogni, ma di sicuro manifesta un’accentuata fantasia. Si sa che queste persone prima o poi se la prendono con tutti quelli che li circondano. Quello che non si sa è il perché.
Si sa che i gestori ignoti del sito sono vicini al portavoce ufficiale dell’Istituto dei FFI, che di ufficiale ha solo la carica, mentre non si capisce bene chi rappresenti, essendo i membri del suo Istituto ampiamente divisi tra loro. Se poi rappresenta se stesso, questo è un altro conto.
Il cosiddetto portavoce ufficiale dell’Istituto è dichiaratamente contrario ai fondatori e alla linea di governo di formazione, di apostolato e di gestione dei beni da essi lecitamente tenuta e impugnata proditoriamente e in modo calunnioso da alcuni frati [5 su 400], cui P. Bruno si è affrettato ad associarsi al cambio di bandiera, presso la Congregazione dei Religiosi.
Ebbene, che questo sito abbia l’imprimatur, di sicuro a posteriori, di P. Bruno è sicuro, perché lo ha scritto lui stesso (http://www.immacolata.com/index.php/it/35-apostolato/ffi-news/303-profilo-facebook-non-riconosciuto).
Piuttosto che rallegrarsi per questa “rivelazione” di P. Bruno, segretario dei FFI, si resta non poco meravigliati di fronte alle sue affermazioni, secondo cui i contenuti di sito pseudo-ufficiale sarebbero “veritiere e degne di nostra conferma”.
Non si accorge però il nostro media-fighter, come ama definirsi, che la sua è una sorta di petitio principii che è come dire: “Che io abbia ragione e che dica il vero, lo dico io”.
Infatti, coloro che scrivono sul sito, non possono che essere istruiti da P. Bruno o da chi per lui. Allora P. Bruno, come si dice, “si dà la zappa sui piedi” quando, non potendo scrivere personalmente certi “segreti d’ufficio”, che solo lui può conoscere, li fa dire ad altri. Ma la cosa non cambia. Si deve solo concludere che gli ignoti del sito non possono che essere P. Bruno et socii. A lui sembra appartenere anche lo stile da cui risalta saccenteria, arroganza, trionfalismo, spirito vendicativo, autoreferenzialità abnorme, oltre che rivelazione di dati riservati e di casi di coscienza, noti a lui a motivo del ruolo che ricopre nel suo Istituto.
Ma ora qualche rapido commento al recente articolo, rigorosamente anonimo (quindi assolutamente fasullo): “Senza istituzione non c’è carisma” (http://veritacommissariamentoffi.wordpress.com/2014/11/17/senza-istituzione-non-ce-carisma/ ) del 18 novembre 2014.
Per ostentare fedeltà ecclesiale e francescana l’anonimo esordisce con CISM & CEI dopo una bella immagine di San Francesco e Innocenzo III. Poi spara a raffica attacchi pubblici, guerra aperta, campagna denigratoria e persecutoria a 360° gradi contri gli ex frati ffi (solo 25?), contro i frati “manelliani” che hanno chiesto di lasciare l’Istituto (solo 25? Consigliamo a P. Bruno di rileggersi l’articolo, un po’ lungo ma accurato e analitico, qui [http://www.riscossacristiana.it/francescani-dellimmacolata-riflessioni-su-per-crucem-ad-lucem-meglio-ad-ducem-di-fabio-cancelli/]), contro quei Pastori disposti ad accoglierli in verità e carità. Se accogliere immigrati sta diventando un dovere ecclesiale, perché fare guerra a questi novelli esuli o profughi torturati psicologicamente & mediaticamente da una leadership FFI assai discutibile?
Se i numeri pubblicati dall’anonimo sono esatti (25+25) è segno che lui fa parte della Curia FFI oppure ne è vicinissimo (un laico? un terziario?) e che prende ordini… L’anonimo e i suoi informatori calpestano così segreto d’ufficio, carità e quant’altro.
È certo che l’anonimo appartiene alla fazione FFI “vincente” e rappresentativa presso le gerarchie ecclesiali (CIVCSVA, CEI, CISM…). Perché si nasconde dietro l’anonimato ? Semplice: si coprirebbe di infamia anche agli occhi dei suoi alleati, con il suo rivelare progetti e proposte fatte in alto loco, di cui però sa bene son tutte cose ancora, per fortuna, campate in aria. Ma fanno chiasso, come i palloni gonfiati che scoppiano al tocco d’un semplice spillo, creando spavento e … sorriso.
L’anonimo ha imparato bene la tecnica della guerra mediatica e la sta collaudando e perfezionando sulla pelle di frati, ex frati e suore. Non si ferma però a loro. Spara un po’ su tutti (Cardinali, Vescovi, Monsignori, Professori Universitari, ecc. ecc). Insomma, vende fango a buon mercato. Vorremmo sapere a che titolo il nostro amico anonimo possa far tutto ciò? Ovviamente a nessun titolo, neanche accademico, di cui dimostra esser privo.
L’anonimo accusa ancora quella legittima petizione pro-Ecclesia Dei che, da quanto si sa, fu rivolta direttamente al Sommo Pontefice dai Fondatori FFI e da circa 250 frati.
Ahimé l’anonimo tace molte cose, sicuramente deprecabili, ossia:
– Una petizione vile e sotterranea è stata condotta contro P. Manelli e il suo governo verso il 2011, poco prima o poco dopo.
– Durante la Visita apostolica e il presente Commissariamento i padri cospiratori hanno continuato a fare propaganda diffamante e calunniosa contro P. Manelli, superiori, seminario.
– Dopo la petizione pro-Ecclesia Dei, P. Alfonso Bruno e seguaci, in Filippine e Africa si sono industriati per strappare ritrattazioni a suon di minacce del tipo: “Chi non ritratta è contro il Papa e contro la Chiesa e sarà cacciato dall’istituto o sospeso a divinis”… Eppure la petizione pro Ecclesia Dei era rivolta a Papa Francesco!
– Gira voce che qualche seminarista straniero, pur di non essere allontanato dagli studi, abbia accontentato la nuova leadership FFI firmando qualcosa contro qualche ex superiore manelliano…
L’anonimo si rallegra che Mons. Pozzo abbia precisato (in realtà ha crato più confusione, contraddicendo in apparenza il Motu Proprio…) che la Messa “tridentina” può essere vietata dall’autorità ecclesiastica (boh?). Piuttosto ci sembra che la nuova leadership FFI proibisca la liturgia “tridentina” sulla base di ideologia e calunnie, accusando i “manelliani” di lefebvrismo. Qualche rara concessione “tridentina” solo ai frati allineati con P. Bruno.
L’anonimo è convinto che i nuovi FFI, gettata l’ipocrisia dell’era manelliana, stiano vivendo in modo ecclesiale e consono al carisma FFI…
Vediamo al contrario ipocrisia grande in una simile dichiarazione e nel nuovo corso FFI dato che, a giudicare da vari segnali, i nuovi FFI si dirigono ciecamente verso il conformismo religioso, dottrinale, pastorale, liturgico, e si allontanano irrimediabilmente dalla Tradizione e dal francescanesimo dei santi. Gli articoli pietosi di http://www.mediatrice.net lo dimostrano. Mai nessuna critica al neomodernismo di Rahner, Martini, Kasper… Ormai la parola d’ordine è: conformismo!, e: mai più apologetica!
Ipocrisia grande dei nuovi boss FFI è anche fregiarsi del titolo “dell’Immacolata” e del voto mariano, nonostante le loro continue calunnie e persecuzioni contro P. Manelli, frati, suore, laici. Montagne di fango e veleno che hanno ben poco a che fare con l’Immacolata.
Non entriamo nella questione dei cosiddetti “beni” dei FFI, la lasciamo volentieri a giudici e avvocati. Notiamo però una eccessiva foga da parte dei “volpiani” e “bruniani”. Da osservatori esterni al problema ci chiediamo: se quei beni fossero stati nelle loro mani, come li avrebbero gestiti? Come la comunicazione ufficiale e come il carisma FFI?
Pieno di boria, l’anonimo di dichiara certo che la Santa Sede non potrà e non dovrà mai riconoscere un novello Istituto germogliato nella Chiesa, perché sarebbe in antitesi ai FFI “bruniani”. P. Bruno, consigliere dei Papi e dello Spirito Santo?
L’anonimo pare un giornalista ferito nell’orgoglio (P. Bruno?) quando insulta Marco Tosatti chiamandolo “ex giornalista”. La colpa di Tosatti? “la sua critica all’azione del Commissario Apostolico Padre Fidenzio Volpi attribuendogli nel suo blog addirittura un’azione dissuasiva nei confronti dei vescovi italiani che vorrebbero accogliere i Frati dissidenti e “transfughi”.”
Altro che attribuzione! E’ pura verità con tanto di testimoni! E c’è pure qualche lettera fatta circolare su indicazioni di P. Volpi contro ex frati ffi e contro sacerdoti ffi “transfughi”…
L’anonimo “bruniano” accusa i manelliani di rientrare nientemeno in un progetto di “lobbies estremiste italiane ed estere che già credevano di aver assoldato un giovane Istituto internazionale operante anche nel campo della comunicazione”. L’anonimo legge Dan Brown? E pensare che P. Bruno e Mario Castellano accusavano De Mattei e Cascioli di complottismo anti-Monti e anti-UE. Che ribaltone! Ma d’altra parte chiediamoci: P. Bruno frequenta forse qualche altro tipo di lobby?
Si resta poi sconcertati dai messaggi minacciosi e arroganti dell’anonimo, veri avvertimenti di stampo mafioso o camorrista, contro quei vescovi disposti ad accogliere i “manelliani”. L’anomimo ha contro di loro un repertorio assortito di veleni, li accusa di disobbedienza, abusi, scandali, cripto-lefebvrismo, ecc. L’anonimo minaccia sicurissimo azioni canoniche contro quei Pastori… L’anonimo forse ha buoni agganci con lobbies & curiali che “sentono” cum Ecclesia come lui? Quale è l’idea di Chiesa che piace all’anonimo? Conformismo, allineamento con il mondo, con quei settori più avanzati… Nessuna alleanza, anzi lotta aperta e sordida contro gli ambienti “alla card. Burke”.
L’anonimo non risparmia nemmeno i poveri frati di Albenga. Che c’entrano loro con alcuni presunti chierici scandalosi di quella diocesi? Non importa, i frati di Albenga sono manelliani, perciò l’anonimo li diffama senza pietà ! Tanto non scappano. Sono ben sorvegliati dai figliocci laici di P. Alessandro Calloni, ex superiore di Albenga, volpiano giurato.
L’anonimo scrivente urla contro le divisioni nella Chiesa. Già! Di divisioni e ferite tra i FFI ne ha fatte e ne sta facendo tante anche con i suoi articoli.
Addirittura l’anonimo si appella a P. Manelli perché convinca frati, suore e laici a non resistere al Commissario… Eppure lo stesso anonimo con i suoi compagni hanno dipinto P. Manelli come un novello “Maciel Degollado”, lo hanno accusato di volta in volta di pazzia, associazione a delinquere, tradizionalismo, terrorismo, immoralità, ecc. senza uno straccio di prova, se non illazioni, dichiarazioni estorte o indotte chissà come, mezze verità, disinformazione, dossieraggi montati ad arte…
Ora l’ anonimo si appella all’autorità morale di P. Manelli! Segno che la montagna di fango e di veleni non funziona del tutto oppure c’è nell’anonimo qualche conflitto schizofrenico, qualche segreto rimorso di coscienza? Sembra che l’anonimo e i suoi compari si sentano irreversibilmente spinti e costretti a perseguitare Manelli & manelliani da qualche forza occulta, da qualcuno che certamente non può meritare alcuna giustificazione morale o religiosa.
Alla fine, con bel giro di parole, l’anonimo dice (messaggio criptico alle Associazioni ?) che i doni, cioè i beni, non devono essere sotterrati nel proprio hortus conclusus, ma devono essere donati generosamente agli “altri”… Chi sono quegli “altri”? È chiaro: l’anonimo e la sua banda.
Vorremmo chiedere all’anonimo: P. Manelli, il Vetus Ordo, il “Summorum Pontificum” sono anch’essi “doni” e “talenti” per tutti, oppure devono al più presto essere sotterrati e lì rimanere?
Egregio Anonimo, si ricordi: senza la verità & la carità, l’Istituzione & il carisma mancano del fondamento che li rende duraturi e fruttuosi. Se poi questa dà scandalo ai piccoli, meglio che si leghi una macina al collo… (Mt 18,6).