Dalla denuncia, con effetti demolitori, di un piccolo gruppo di religiosi, ne è conseguito un grave danno non solo per l’Istituto di appartenenza, ma per il bene stesso delle anime. Trasferimenti punitivi imposti ai padri fedeli al carisma che oggi, come avevamo già denunciato, si vuole cambiare, hanno privato le anime dei fedeli delle loro guide. Ecco la storia di Pasquale Natale.

Ave Maria!
Mi chiamo Pasquale Natale, ho 34 anni e vorrei lasciare la mia testimonianza in favore dei Francescani dell’Immacolata e del loro fondatore, padre Stefano Maria Manelli. Scusate se è lunga, ma voglio condividere con tutti voi la mia esperienza.
Conosco i Frati dell’Immacolata da circa 10 anni, e tutt’ora mi sento ancora parte integrante della loro famiglia. Tramite loro, sono riuscito ad immolarmi nel culto Mariano, mi hanno insegnato ad amare la Madonna più di chiunque altro, sotto l’esempio di San Massimiliano Maria Kolbe. Devo ringraziare loro, che sono riusciti ad aprire il mio cuore, la mia mente e a mettermi in guardia dai disturbi della vita materialistica. Mi hanno insegnato che la povertà, vissuta sotto la regola di San Francesco, è più che una ricchezza, una ricchezza che gli stessi potenti della terra con tutti i loro beni non riescono ad ottenere. E’ una ricchezza diversa da quella che si trova con il denaro, che ti fa capire il vero senso della vita anche senza possedere nulla, proprio come San Francesco. Anche io nel 2007 ho fatto un’esperienza nel loro istituto: sono rimasto circa un mese, mi sono trovato benissimo. Ho imparato a pregare, ad accogliere il Signore dalle prime ore del mattino fino all’ultima ora del santo vespro, concludendo la serata affidando a Dio la nostra anima con la compieta e le preghiere serali. È stata un’esperienza fantastica: oltre alla preghiera intensa, c’erano momenti di ricreazione dove ci divertivamo genuinamente, in armonia e Grazia. Si svolgevano dei compiti nei quali ognuno si prodigava, con vero spirito lavorativo. Si sistemava la dispensa, compito al quale io stesso sono stato assegnato in alcuni momenti, e vi garantisco che molti prodotti come verdura, frutta, scatolami, yogurt, ecc. che risultavano marci o scaduti, sotto indicazione del superiore venivano buttati, rispettando la raccolta differenziata (in risposta a chi ha accusato e dichiarato che nell’istituto facevano mangiare cibi scaduti). Non volevo più uscire dal convento, pensando che quella potesse essere la mia vocazione, invece tramite la mia guida spirituale, con intensa preghiera e con un buon discernimento sono riuscito a capire che la mia vocazione fosse un’altra, cioè quella della famiglia. Infatti mi trovo adesso con una bellissima moglie e tre splendidi bambini, è tutto ciò sempre continuando a frequentare la famiglia dei francescani dell’Immacolata, senza più distaccarmi da loro. Con padre Stefano ho avuto tantissimi colloqui, nei quali mi dedicava tantissimo tempo, con tante confessioni. Mi ha dato sempre degli ottimi consigli, mi parlava della Vergine Maria con una soavità incredibile, mi spronava nei momenti difficili della mia vita, mi incoraggiava. Per me è stato un grandissimo esempio di Umiltà e di Carità, con una devozione grandissima alla Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra. Devo solo ringraziare i frati, le suore e l’intero Istituto, compreso i Laici che frequentano questo splendido ordine, che con una continua solidarietà verso il prossimo, tramite mezzi di apostolato, cercano di arrivare anche all’ultimo degli ultimi.
Dopo il commissariamento dell’11 luglio 2013 non si è capito più niente. Sono stati allontanati i superiori ed altri sacerdoti; chi si era affidato alla loro guida spirituale si è trovato senza più un punto di riferimento. Proprio come è successo a me: il mio padre spirituale, un sacerdote dei Francescani dell’Immacolata, è stato trasferito a Fatima. Da allora sono passati circa 2 anni ed io sono rimasto senza guida: ne sto pagando le conseguenze, insieme alla mia famiglia. Era diventato per me un punto di riferimento importante, non vedevo l’ora che arrivasse il giorno per la direzione spirituale ed alla fine di essa, io e mia moglie ritornavamo a casa carichi di Grazia e pieni di amore verso il nostro Padre che è nei cieli. Stiamo soffrendo tanto la sua mancanza, tanto da cadere quasi in uno stato di depressione, sia familiare che spirituale. Tutto ciò non è giusto. Solo chi ha un padre spirituale da tanti anni può capire. Per favore fate qualcosa. Tutte queste calunnie sul conto dell’istituto, di padre Stefano sono false, io posso e voglio testimoniare, stanno veramente esagerando, troppe accuse insensate senza nemmeno delle prove fondate. Come mai tutte queste accuse stanno uscendo a galla solo ora? Fatevi delle domande e datevi delle risposte. È tutto falso, padre Stefano ed il suo Istituto non meritano tutto questo, sono solo un esempio di Umiltà. Sono disposto a testimoniarlo in qualsiasi sede e davanti a chiunque.
Sono fiducioso, continuerò a pregare, con la speranza che tutto ciò possa finire presto, sperando anche nella giustizia Divina.
In Corde Matris Pasquale Natale.