Dall’esperienza dei Frati e delle Suore Francescane dell’Immacolata, Antonella né ha ricavato solo esempi edificanti, fruttuosi insegnamenti e un progresso spirituale. Leggiamo la sua testimonianza.
Per un progetto voluto da Gesù e dalla Vergine Maria ho avuto la Grazia di conoscere, nel febbraio 2008, i Frati Francescani dell’Immacolata in quanto, in quella data, hanno iniziato la loro opera missionaria al Santuario Nostra Signora della Rovere a San Bartolomeo al Mare (IM).
Non ho parole per esprimere la mia più profonda e riconoscente gratitudine ai Padri che in questi anni ho avuto l’opportunità di conoscere e stimare. Il loro carisma, la loro carità, la loro umiltà e la loro esemplarità mi hanno fatto crescere spiritualmente insegnandomi ad accettare e ad offrire a Gesù, per mezzo di Maria, le gioie e le sofferenze piccole e grandi della vita. Costante e preziosa è stata la loro esortazione a praticare il bene scegliendo i mezzi adeguati per compierlo, così come l’insegnamento a condurre una vita casta secondo il proprio stato, il valore dell’indissolubilità del matrimonio e quello di considerare la nascita dei figli quale prezioso dono di Dio; non da ultimo l’invito ad indossare abiti dignitosi. D’altronde l’alto insegnamento che questi Padri hanno avuto la Grazia di ricevere dal loro Padre Fondatore l’hanno trasmesso, con grande generosità e munificenza, a me e a tanti altri fedeli.
Poi nel febbraio 2009 ho avuto la gioia di conoscere anche le Suore Francescane dell’Immacolata. Io parlavo spesso di loro anche con i miei familiari (che non abitano a San Bartolomeo al Mare) i quali scherzando mi dicevano di amare più le Suore che loro.
Penso che questo sia un dato significativo che mostra l’affetto e la stima sincera che ho sempre provato e che continuo a provare per loro.
Quando necessitano di una carità, con tanta delicatezza e attenzione, mi chiedono se posso provvedere a soddisfare ad una loro esigenza, che può essere un alimento, oppure accompagnarle a ritirare la provvidenza, o accompagnarle ad una visita medica, o a fare un’analisi oppure un’indagine clinica.
E poi con tutta umiltà che è insita in loro, e con un sorriso sereno, dicono: “Che la Madonna la ricompensi”. Quanti insegnamenti! È una vera grazia poterle aiutare!
Sono rimasta, perciò, tanto amareggiata dall’apprendere dal web tutta quella serie affermazioni che, secondo me, sono solo calunnie e diffamazioni contro il Padre Fondatore, P. Stefano M. Manelli, e queste angeliche suorine. Dalla mia esperienza personale, posso testimoniare che non c’è nulla di vero in quanto i mass media stanno diffondendo via etere. Noi laici sperimentiamo in prima persona quanto questa Famiglia religiosa operi nel bene e nella rettitudine, portando serenità e pace in ogni cuore. Che la Madonna voglia intercedere per loro perché finisca presto tale persecuzione ingiusta.
Antonella Acquarone