Testimoni di luce (seconda parte)

Seconda parte dell’articolo di Silvano Dottori

farotempesta

Frequento il Santuario di Nostra Signora della Rovere a San Bartolomeo al Mare che fino a qualche tempo fa ospitava frati e suore dell’Istituto e posso testimoniare quanto bene abbiano fatto sia per le anime sia per il Santuario.
Ho visto, infatti, molte persone, turisti per lo più, che, attratte da qualche forza misteriosa, hanno sentito il bisogno di una confessione repentina: quante conversioni avvenute grazie all’Immacolata tramite i “suoi” frati !
Con il loro modo di fare, il loro apostolato incessante – catechesi, omelie, distribuzione della Medaglia Miracolosa e di vari opuscoli, dei quali molti scritti da P. Stefano – hanno nutrito di spiritualità tante anime, indicato a chi bussava alla loro porta la Via giusta e messo in guardia e aiutato molti peccatori.
Per il Santuario, poi, hanno provveduto a vari restauri e abbellimenti, tra cui il magnifico restauro dell’altar maggiore, come ricorda un cartello posto sul sagrato del Santuario: è un vero miracolo che siano riusciti a raccogliere i soldi necessari a tali opere in così poco tempo!
A proposito di soldi, emblematico è che nella loro casa, la canonica, d’inverno facesse piuttosto freddino, per non spendere invano soldi che sono invece andati alle missioni, mentre in chiesa durante le funzioni il riscaldamento non mancava mai, per riguardo ai fedeli.
E come era toccante l’ “Ora con Maria”, da loro organizzata e celebrata ogni 13 del mese in ricordo di Fatima: quante anime ho visto piangere dalla commozione, persone adulte e anziane con le lacrime agli occhi sventolare i fazzoletti per salutare la statua della Vergine cantando “… Fatima addio..”.
E le suore, serene e gioiose, con un sorriso per tutti, sapevano trasmettere entusiasmo nei canti, raccoglimento alle liturgie, attenzione ai rosari … e contemporaneamente sorvegliavano i turisti estivi affinché fossero adeguatamente vestiti, altrimenti con molto garbo, una parola dolce e il sorriso offrivano loro un manto con cui coprirsi.
Questi ora sono solo ricordi, perché loro, frati e suore, qui non ci sono più, sono stati trasferiti altrove: per noi fedeli è una privazione spirituale difficile da colmare.
Non la stessa cosa, invece, si può dire di alcuni frati ribelli al fondatore. Ad esempio ho incontrato tempo fa uno dei suoi accusatori più accaniti, che mi voleva persuadere di quanto fosse “cattivo” P. Stefano!  Ho sentito da lui solo insinuazioni malevoli, maldicenze, accuse infondate, frasi tendenziose, illazioni: nulla con uno straccio di prova, solo parole al vento, dette con odio, rancore e, ahimè, convinzione!
Quante falsità! Come l’accusa gridata digrignando i denti che P. Stefano fosse “rimbambito”, perché aveva “fatto la meningite”, dicendo che aveva una foto che lo ritraeva con una faccia “da scemo”, foto scattata da un terziario ad Albenga in occasione di una catechesi, a cui però ero presente anch’io e posso garantire (come gli altri presenti, una quarantina di persone) la lucidità e la normalità espressiva del povero P. Stefano, che avrà sì, i suoi malanni, ma che in fatto di salute mentale e prontezza di ragionamento può dare lezione a tanti!
E non parliamo poi delle ultime infime allusioni per “i comportamenti moralmente indecenti”!  È penoso constatare quanto in basso siano giunti questi nemici della Verità!
Il tempo attuale è un periodo di grande prova, ma alla fine la verità trionferà. Di ciò ne sono convinto perché ho conosciuto e ho frequentato i bravi Francescani dell’Immacolata e ho fede che l’Immacolata non li (anzi, non ci) abbandonerà!
Ai laici il compito di difenderli in tutti i modi e nelle sedi opportune: chi è a conoscenza della verità ha l’obbligo di intervenire, per carità, per dovere e per amore di giustizia!

Ave Maria !
Silvano Dottori
Post Scriptum

Tutta questa vicenda fa trasparire un diabolico piano premeditato, molto ben studiato, una trama dettagliata anche nei minimi particolari; ma se da una parte è testimonianza di sospetti coltivati e sfociati in seno a religiosi, dall’altra parte ha prodotto una perfetta testimonianza di obbedienza, mansuetudine e sottomissione. C’è, però, da rimanere disorientati da tanta ingratitudine e ingiustizia, e viene da chiedersi perché. Perché tanta cattiveria e falsità? A che scopo?

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