Una vita sobria, fatta di preghiera e di studio, coronata dallo slancio entusiastico di chi vuol vivere radicalmente il Vangelo. Questo vede chi ha avuto la gioia di frequentare le Suore Francescane dell’Immacolata, oggi commissariate.
Ho conosciuto i Francescani dell’Immacolata una quindicina di anni fa attraverso il ramo contemplativo delle suore di clausura che gia? da qualche anno frequentavo per motivi di studio. Da allora e sinora, almeno una volta alla settimana, entro a diretto contatto con le clarisse e nel tempo, con fierezza e riconoscenza, posso sostenere che e? nata una bella e viva amicizia con molte di loro; amicizia che mi accompagna nel cammino di tutti i giorni. Attraverso le clarisse ho conosciuto il ramo femminile di vita attiva e quello maschile. Qualche anno fa ho pure trascorso alcuni giorni nel convento di Fontanarosa durante le festivita? natalizie semplicemente accogliendo l’invito di una delle sorelle, che avevo frequentato tempo addietro, di farle visita. Ricordo molto bene la calorosa accoglienza, le amorevoli attenzioni ricevute, gli intensi momenti di preghiera, le ricreazioni a suon di musica, i giochi di gruppo, i piccoli lavoretti con materiale di recupero, i preparativi per l’Epifania ma anche per la festicciola della Befana… Non sono stata rapita ne? circuita, non sono morta di preghiera, neppure di fame ne? di freddo. Ho convissuto per alcuni giorni in fraternita?, condividendo la vita di tutti i giorni di un gruppo gioioso e sempre sorridente di suore e la mia di donna di trent’anni nel mondo. Non ho trovato nulla di strano od oscuro, nulla di terribilmente dissonante da quello che ho visto e vissuto in altri seri monasteri, eremi anche di differenti ordini monastici sparsi in Italia e all’estero e nei quali io stessa ho direttamente e ripetutamente sperimentato viva e vera la testimonianza di Vita e soprattutto d’Amore.
Una vita sobria, di preghiera, di lavoro, di studio, di condivisione, di attenzione al creato e alle creature tutte a partire dall’essere umano… dalla piu? anziana (che al massimo avra? avuto si e no cinquant’anni) alla piu? giovane, italiana, filippina, africana, polacca… dalla madre, alla suora da decenni, alla postulante, alla giovane novizia… Una vita leggera e gioiosa, sobria ed essenziale ed un si? declinato e rinnovato ogni giorno! Anche in questo caso nuove amicizie sono nate. Ho vivo il ricordo delle visite a casa mia, i timori, i consigli, i confronti e gli aiuti per le reciproche tesi di laurea, i pomeriggi in visita alle bellezze della mia citta?… lo stupore della gente nell’incontrare suore con quell’abito cosi? azzurro e di sentirsi da loro direttamente e semplicemente raccontare chi sono…
Ho viva la testimonianza di vita e di fede che continua a scaturire da queste sorelle e dalle clarisse che continuo a frequentare, rimango sempre piu? basita di fronte ai vari scoop, articoli, servizi televisivi e commenti che compaiono oramai nelle maggiori testate giornalistiche e nei vari programmi televisivi. Non faccio nessun commento al riguardo. A chi mi chiede di loro, a chi mi chiede cosa so o cosa posso dire ho sinora risposto e continuero? a rispondere raccontando chi sono, raccontando di quella culla che vedo dipinta nei loro sorrisi, la Sua culla! Il messaggio di Gesu? e? Vangelo, buona e bella notizia, immerso nella vita degli uomini e come quest’ultima intriso di sofferenza e di gioia ma come sappiamo la gioia sovrasta il dolore, nell’Amore!
Erica Vicari