Articolo di don Vincenzo Pelella (seconda parte)

Pubblichiamo l’articolo di Don Vincenzo Pelella pubblicato sul Mensile di spiritualità della Società Divine Vocazioni, dal titolo Spiritus Domini. Anno 88, Dicembre 2015 (seconda parte)

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Scheda dei due fondatori padre Stefano Maria Manelli

Stefano Manelli nasce a Fiume il 1° maggio da Settimio e Licia Gualandris, genitori esemplari. Il 20 dicembre del 2010 è stato avviato il loro processo di beatificazione. Sesto di 21 figli, Stefano conosce padre Pio all’età di cinque anni e riceve la comunione dalle sue mani. Papà Settimio, ufficiale di marina, uomo coltissimo, studioso di classici latini e greci, di patristica e di mistica, laureato in lettere classiche, da Bergamo si è trasferito già con la numerosa prole, a Lucera nel foggiano dove ha vinto il concorso a cattedra nel liceo statale. Folgorato dal santo di Pietrelcina ne diviene figlio spirituale e si reca spesso a S. Giovanni Rotondo portandosi dietro il piccolo Stefano. Che padre Pio ama abbracciare e baciare teneramente. Chissà se il futuro padre Stefano non ha sentito il primo sussulto vocazionale, stando frequentemente appiccicato con la sua innocenza al saio del frate più popolare al mondo. La terra di padre Pio diventa così la terra della famiglia Manelli che va crescendo in maniera esponenziale, come avverrà in pochi decenni per le future famiglie religiose dei due fondatori.
Stefano a 12 anni varca la soglia del seminario dei frati minori conventuali a Copertino (Lecce), dove emette la prima professione. Cui seguirà della solenne il 24 maggio 1954. Ordinato sacerdote nella festa di Cristo re, il 30 ottobre 1955, si laurea in sacra Teologia a Roma il 1960, presso il Seraphicum, la facoltà teologica dell’Ordine. Con una tesi sull’Immacolata. Riceve subito l’incarico di insegnare patristica e mariologia nella Seminario arcivescovile di Benevento e nell’Istituto di scienze religiose ad Avellino. Dalla provincia conventuale di Napoli viene affidato l’ufficio di prefetto agli studi. Dalla 1965 comincia a dedicarsi in forma sistematica allo studio e approfondito delle fonti francescane che gli iscritti la spiritualità di S. Massimiliano Maria Kolbe hanno contribuito ad attualizzare E diffondere con il profumo dell’Immacolata. Un vero ritorno alle origini del francescanesimo, con al centro S. Maria degli Angeli. La migliore tradizione francescana rivestita di luce nuova con il magistero conciliare.
La svolta della vita di Padre Stefano avviene quando inviato insieme a padre Gabriele a Frigento (A v). La missione? Creare una nuova comunità di vita francescana con un programma di vita ispirato alla perfetta povertà, castità e ubbedienza. Con un valore aggiuntivo: il quarto voto, il cosiddetto voto mariano, vero fiore all’occhiello del nuovo francescanesimo. Il nuovo stile di vita è denominato: tracce mariane di vita francescana. I due pionieri inaugurano la nuova comunità accanto al santuario della Beata Vergine del Buon Consiglio. I primi anni durissimi segnati dalla penitenza e dalla estrema precarietà stillano preghiera e gioia di donarsi. Le vocazioni non tardano a venire. La radicalità evangelica vissuta da due penitenti produce i suoi frutti. Oggi la comunità dei frati e suore francescane che vivono all’ombra del Santuario sono una realtà ecclesiale il radiante luce e serenità nel cuore di tanta gente.
L’8 settembre del 1980 al Loreto padre Stefano ha l’ispirazione di fondare un’Associazione laicale con il nome “La Missione dell’Immacolata Mediatrice” I cui membri sono chiamati a condividere nel proprio stato di vita il carisma dell’Istituto. L’associazione ottiene il decreto della prima approvazione diocesana nel 1991 dall’arcivescovo di Benevento Mons. Carlo Minghiatti, successivamente confermato dal successore mons. Serafino Sparvieri. Dal 23 giugno 1990 all’11 luglio 2013 Padre Stefano ha governato l’Ordine come ministro generale fino all’11 luglio del 2013 l’anno del commissariamento.

Padre Gabriele M. Pellettieri

Accomunati dall’ispirazione, dal carisma fondazionale, e dalla risposta alla vocazione preadolescenziale nello stesso ordine, i due fondatori, diversi per personalità e percorsi esistenziali, sulle orme del poverello di Assisi si ritrovano a lavorare fianco a fianco nella vigna del Signore.
Antonio pellettieri, meglio conosciuto come Gabriele, nome scelto nella professione religiosa, nasce a Vaglio Basilicata (PZ) l’11 giugno 1940 da Raffaele e Antonia Biscione. Come padre Stefano, entra appena ragazzino (10 anni) nel Seminario di Ravello tenuto dall’ordine dei frati minori conventuali. Qui frequenta il triennio della scuola media. Con padre Stefano si conoscono nel Seminario di Santa Anastasia a Napoli, dove completa gli studi.
Nel 1957 e mette la prima professione e nel 1961 quella solenne.
Dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta il 14 marzo del 1965, consegue la licenza in sacra teologia presso la pontificia facoltà Seraphicum di Roma. I percorsi dei futuri fondatori per alcuni anni si rincorrono incrociandosi. Destinati ad incarichi diversi nelle varie comunità nella stessa provincia religiosa, riescono a creare tra loro l’unità di intenti E quel profondo legame spirituale che la tradizione patristica hai espresso con la adagio latino: volevo dire le stesse cose non volere le stesse cose (eadem delle, eade nolle). In quegli anni Padre Gabriele ricopre vari incarichi tra i quali quello di vice rettore e docente di lettere nel seminario minore dell’Ordine.
Il 1970 dell’anno della missione condivisa con padre Stefano: far rivivere lo spirito francescano nella casa Mariana di Frigento. Nella comunità resa più numerosa da nuovi cercatori di Dio, padre Gabriele svolgere il servizio di superiore per due trienni. Dal 1973 al 1979. Finito il mandato, parte missionario per le Filippine con tre confratelli. L’esperienza della missione dura un decennio. A Manila padre Gabriele e il superiore e contemporaneamente svolge l’ufficio di maestro dei novizi nel Seminario dell’Immacolata di Novaliches. Riesce a conciliare i diversi incarichi all’interno della comunità religiosa con la cura pastorale della parrocchia di S. Francesco e Santa Quitera.
A Novaliches insieme a padre Stefano il 1 novembre 1982 fa nascere il primo gruppo di ragazze che formano il nucleo storico delle suore francescane dell’Immacolata. Il nuovo istituto femminile riceve l’approvazione pontificia l’11 novembre del 1998, nello stesso anno del decreto di approvazione dei frati dell’Immacolata. Nel Capitolo Generale dell’ordine del 1990 viene eletto vicario. Incarico che ricoprirà fino al 2013.
P.S. Aspettando l’alba, I frati e le suore dell’immacolata con le associazioni laicali connesse, continuano a testimoniare la fedeltà al carisma che si esprime nella missionaria età e nell’apostolato dei mass media: I pilastri del carisma fondazionale. Attualmente le due congregazioni contano un numero di membri di tutto rispetto (quasi 800!) E operano in una decina di paesi di missione. Nei cinque continenti. È vero che c’è un tempo biblico per tutto. Oggi si vive il tempo del pianto e si continua a gettare il seme nei solchi della chiesa, in attesa che il domani porti “il giubilo con i suoi covoni” (8 salmo 123). Nella assoluta ubbidienza alla Chiesa. Che è sempre madre maestra. Come l’Immacolata.

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