Due coniugi hanno inviato la loro testimonianza. Con parole semplici che escono dal cuore e da un’esperienza di conoscenza pluriennale con padre Stefano, vogliono esprimere la straordinarietà della spiritualità del Fondatore, fatta di impegno quotidiano per acquisire le virtù fondamentali della religione cattolica.
Sono la sorella di una suora francescana dell’Immacolata e grazie a lei ho potuto conoscere Padre Stefano M. Manelli. Scrivo anche da parte di mio marito che con me condivide la stima e l’affetto per questo sacerdote.
L’incontro con P. Stefano ha cambiato la mia vita personale e familiare, perché Padre Stefano ha celebrato il nostro matrimonio e quindi anche mio marito ha potuto vedere la santità di questo grande Sacerdote, il quale ci ha sempre aiutati, consigliati, incoraggiati nelle piccole e grandi scelte della vita.
Prima del Matrimonio, non ci ha mai detto fatti suora o frate, ci ha solo consigliato di capire a quale missione o vocazione Dio ci chiamasse.
Da coniugi e quindi come famiglia abbiamo sempre sperimentato la sua carità, semplicità, bontà e umiltà.
Con il suo amore per la vita, fin dal grembo materno, ci ha incoraggiati e ci ha sempre detto “non abbiate paura, la Madonna provvederà”; grazie alla forza e al coraggio che lui ci ha saputo dare abbiamo oggi quattro bambini.
Padre Stefano, ha dato sempre tutto se stesso ai suoi figli spirituali, non ci ha mai chiesto niente, anzi quando volevamo dare qualche offerta dovevamo insistere per fargliela accettare.
Chi può dimenticare le Sante Messe, le confessioni, le catechesi fatte da Padre Stefano o da altri frati Francescani …… e i momenti di festa.
Vedere tutto ciò che lui è riuscito a fare con l’aiuto della Madonna, e vederlo ora così maltrattato, calunniato, offeso, ci fa tanto male.
Speriamo possa, con l’aiuto della Mamma Celeste, venir fuori la verità su questa bella persona e sacerdote e sull’intero Istituto, perché la Chiesa non può perdere questa ricchezza, non può perdere l’Istituto e tutto ciò che Padre Stefano stava facendo e voleva fare.
Eugenia e Demetrio Di Fabio