Con la presente lettera la famiglia di Suor M. Angela Paola, una suora da alcuni anni in condizione di semimobilità, testimonia l’amore delle consorelle nel curarla e smentisce, per la loro esperienza, quanto di denigratorio e diffamatorio sia stato diffuso contro l’Istituto dei Francescani dell’Immacolata, da alcuni discutibili testimoni.
Chi vi scrive a nome di tutta la famiglia è la sorella di Suor M. Angela. Mia sorella entra a far parte dell’Istituto dei Francescani dell’Immacolata nel 2000. Durante questo periodo abbiamo avuto la gioia di conoscere il Fondatore dell’Istituto, Padre Stefano M. Manelli e tantissime suore e frati e ci siamo resi conto che in loro dimora la pace, la grazia, la letizia, l’umiltà e soprattutto c’è da mettere in evidenza la povertà francescana, povertà che vogliono vivere non solo come voto personale, ma anche come comunità. Viene definito un Istituto rigido, ma in realtà non lo è, le regole che si dettano e il loro vivere quotidiano dimostrano che sono veri testimoni di fede e amore di Dio e a noi familiari hanno trasmesso una fede viva e autentica e un amore incondizionato per la Mamma Celeste e per la Chiesa, tanto da consacrarci al Cuore Immacolato di Maria.
Mia sorella è affetta da malattia genetica, riceve e ha sempre ricevuto tutte le cure necessarie nelle migliori strutture sanitarie. Impossibilitata nelle sue funzioni motorie e costretta alla semimobilità. In ogni casa in cui è stata si sono preoccupate di fare impiantare sistemi meccanici per consentirle di salire le scale e da qualche anno hanno anche acquistato un auto attrezzata per il suo trasporto. L’assistenza e le cure che riceve sono da considerarsi straordinarie, le suore con tenerezza, dolcezza e delicatezza si prodigano per lei.
Con affetto la famiglia di Suor Angela.
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