Archiviato il procedimento nei confronti di Padre Stefano. Proponiamo una riflessione di suor Maria Gabriella Pia Iannelli.
Il 21 novembre 2016, nella festa della Presentazione di Maria SS., è giunta la notizia dell’archiviazione presso il Tribunale di Avellino del procedimento nei confronti di Padre Stefano Manelli, accusato di abusi e delitti così ignominiosi che si fa difficoltà persino a pronunciarli, per chi è abituato a vivere in quella atmosfera di nobiltà e purezza propria della vita religiosa, segnata dal luminoso voto di castità. È significativo e commovente che sia proprio nel segno della prima consacrata a Dio, Maria Santissima, che a padre Stefano venga riconosciuta l’innocenza e restituita la dignità! Chi conosce da tanti anni il Fondatore dei Francescani dell’Immacolata sa bene, infatti, che la sua più “grande colpa” è quella di aver fondato una Famiglia religiosa che, nel solco del più genuino francescanesimo, riscoperto e attinto alle “fonti”, si propone di camminare sulle orme di Maria Santissima, la prima consacrata di Dio!
Nella legislazione dei Francescani dell’Immacolata, nelle pagine introduttive, si legge che: «La fedeltà a questa vita francescana vissuta nella luce dell’Immacolata e nella presenza dell’Immacolata ci farà realizzare “la consacrazione religiosa secondo il modello della consacrazione della stessa Genitrice di Dio” (S. Giovanni Paolo II, Redemptionis donum, 17), ci assicurerà in ogni tempo e in ogni luogo la fecondità di una vita religiosa ricca di virtù e di opere, irradiazione della fecondità dell’Immacolata». I Francescani dell’Immacolata fondati dal Manelli hanno cercato di attuare, compatti fino a qualche anno fa, il loro splendido carisma francescano- mariano, ispirandosi alla “consacrazione della stessa genitrice di Dio”, e i frutti di grazia, di vocazioni, di opere sono stati innumerevoli, sorprendenti: è l’irradiazione della fecondità dell’Immacolata, Madre e Mediatrice di grazie!
Ma… l’Immacolata ha sempre avuto un nemico irriducibile e furioso, che ha cercato fin dall’inizio e nel corso dei secoli di contrastare la sua missione materna di grazia e di salvezza. Lo ha ricordato Papa Francesco proprio ad un gruppo di Francescani dell’Immacolata ricevuti in udienza, ai quali ha rivolto queste parole: «Il vostro carisma è un carisma singolare : c’è lo Spirito di san Massimiliano Kolbe, un martire, e c’è lo spirito di san Francesco, l’amore alla povertà, a Gesù spogliato… Ma c’è un’altra cosa che a me fa capire perché il demonio è tanto arrabbiato con tutti voi: la Madonna. C’è qualcosa che il demonio non tollera… non tollera la Madonna, non tollera e non tollera di più quella parola del vostro nome: “Immacolata”, perché è stata l’unica persona solamente umana nella quale lui ha sempre trovato la porta chiusa, dal primo momento; lui non (la) tollera. Ma pensate anche il momento che voi vivete adesso come una persecuzione diabolica, pensatela così...».
C’è da pensare che il Papa, illuminato dallo Spirito Santo, abbia proprio ragione! Non si potrebbe spiegare diversamente tutto ciò che è avvenuto e sta avvenendo in questo Istituto fino a qualche anno fa fiorentissimo, vera speranza per la Chiesa e per le anime bisognose di luce. Si tratta di un’opera di persecuzione e di devastazione impressionante, incredibile, alla quale si assiste impotenti e sconcertati. È quanto ritiene anche l’autore di un articolo dal titolo significativo (e triste! estremamente triste!) nel quale si annuncia l’“ultima puntata” riguardo ai Francescani dell’Immacolata: «Questo che leggete sarà l’ultimo articolo che comparirà sulla Corsia in merito ai Francescani dell’Immacolata (F.I.) in quanto riteniamo che non ci sia più nulla degno di nota riguardante le vicende di un Istituto apparentemente ancora esistente ma, di fatto, tragicamente sfigurato (per non dire, morto e sepolto); tale infatti è la condizione di un Ordine sul quale si è abbattuta una persecuzione di inaudita violenza, paragonabile ad un uragano che ha lasciato al suo passaggio solo macerie.
[…] Siamo persuasi del fatto che contro questo Istituto si è abbattuta una persecuzione diabolica: lo diciamo chiaramente perché abbiamo visto all’opera la cattiveria satanica, l’odio verso la vita condotta in santità, la menzogna più velenosa, l’ingiustizia camuffata da meschina ambiguità e malvagità. Obiettivo: distruggere questi religiosi appartenenti alla Madonna Immacolata, e soffocare le loro opere di bene.
Il pensiero conduce ad un altro santissimo religioso: Padre Pio. Anche lui ha dovuto affrontare una persecuzione del tutto simile, architettata ad arte per screditarlo e perseguitarlo in ogni dove. La differenza tra quella persecuzione e questa è che con la prima si intendeva colpire una sola persona, qui un Istituto intero» (dal sito: La Corsia dei servi, 13 novembre 2016) .
Sappiamo bene, però, che la persona più colpita è stata proprio il Fondatore, figlio spirituale di Padre Pio, ma sappiamo anche che egli, come Padre Pio, e come tutti coloro che appartengono veramente all’Immacolata, hanno in Cielo un’Avvocata che «appare come l’alba, bella come la luna, pura come il sole, terribile come esercito schierato in battaglia» (Ct 6,10), capace di far trionfare la verità e di vincere ogni battaglia contro il male e il maligno. Ella, nel giorno della sua festa, ha fatto già intravedere un’alba di luce e di verità su Padre Manelli, sacerdote a Lei consacrato, che nel corso di tutta la sua vita religiosa non ha fatto altro che “donare Maria alle anime” (Costituzioni FI) con i suoi scritti, la sua parola e le sue fondazioni.
Lei, l’Immacolata, la “Tota Pulchra”, «è tutta la ragione della nostra speranza» (San Bernardo). In Lei confidiamo e a Lei rivolgiamo la nostra preghiera:
«O Maria, forte come un esercito, dona alle nostre schiere la vittoria. Siamo tanto deboli, e il nostro nemico infierisce con tanta superbia. Ma con la tua bandiera ci sentiamo sicuri di vincerlo; egli conosce il vigore del tuo piede, egli teme la maestà del tuo sguardo. Salvaci, o Maria, bella come la luna, eletta come il sole, forte come un esercito schierato, sorretto non dall’odio, ma dalla fiamma dell’amore. Così sia» (Pio XII).
Sr. Maria Gabriella Pia Iannelli