Se Maria Santissima, fra i suoi titoli, ha anche quello di “Corredentrice”, come si potrebbe definire il Cuore della “Corredentrice”? San Luca evangelista ci parla per primo della Madonna che avrà l’anima trapassata dalla spada del dolore senza misura: «Anche a te una spada trafiggerà l’anima» (Lc 2,35), e l’arte sacra perciò la raffigura con il Cuore trapassato da un pugnale.
Bellissime, poi, sono le definizioni che sono state date da san Giovanni Eudes. Egli afferma, infatti, che «il Sacro Cuore della Beata Vergine Maria è rappresentato dal Calvario». E il Calvario, si sa, è la sintesi e coronamento dell’intera missione salvifica dolorosissima svolta da Gesù Redentore universale e da Maria Corredentrice universale.
San Bonaventura, poi, riflette in profondità pregando così la Madonna:
«O Regina mia, voi non siete solo sotto la Croce del vostro Figlio, voi soffrite con Lui, voi siete crocifissa con Lui. Non vi è che questa differenza, che Egli soffre nel suo corpo e voi soffrite nel vostro cuore».
Ugualmente ha scritto san Lorenzo Giustiniani affermando esplicitamente che, di fatto, sul Calvario, tutti e due, «il Figlio e la Madre, sono stati crocifissi: il Figlio nel suo corpo, e la Madre nel suo cuore».
San Pio da Pietrelcina afferma, con un’espressione davvero terribile, che la divina Madre Maria, la «nostra sì cara Corredentrice», come egli la definisce in una lettera, «sul Calvario patì tutte le sofferenze dell’inferno!».
Non meno terribile, poi, è l’espressione “Madonna delle sette spade”, che presenta il Cuore della Corredentrice trapassato dalle sette spade dei nostri tantissimi peccati, che lo riducono in pezzetti di carne sanguinante! Un’altra definizione del Cuore di Maria Corredentrice, data da san Giovanni Eudes, è questa: «Il Cuore materno della Madre del Salvatore è un mare pieno di amarezze e di sofferenze». Il Cuore della nostra Madre Corredentrice, cioè, ridotto in pezzi dalle sette spade e paragonato a un mare tutto amarezza e sofferenza, sta bene ad indicare l’atrocità e l’immensità senza fine delle sofferenze redentrici.
Riflette molto bene perciò san Giovanni Eudes che, rivolto a Maria Santissima, le dice così: «Tutte le afflizioni e le desolazioni che sono state e mai saranno sofferte in questo mondo, sono un nulla se paragonate alle vostre».
Un “Cuore” tutto dolori inenarrabili…
Anche san Bonaventura, ancora, può dire a Maria Santissima: «Tutte le piaghe che Gesù Crocifisso ha portato sulle diverse parti del suo corpo sono state riunite nel vostro Cuore». E san Bernardino da Siena arriva a calcolare che i dolori atroci della nostra Madre Corredentrice erano tali e tanti che, se divisi un po’ per uno fra tutti gli uomini esistenti sulla terra, tutti gli uomini «sarebbero morti all’istante!».
Ma, ancora, san Giovanni Eudes può aggiungere quest’altra preghiera appassionata: «O Regina dei martiri, come non siete morta mille volte di dolore!… trasformando questo vostro Cuore amabilissimo in un mare di fiele e di dolori ine narrabili?».
Non possiamo, infine, omettere un altro pensiero ardente e appassionato di san Pio da Pietrelcina – il crocifisso del Gargano del sec. XX – che così si esprime a riguardo delle sofferenze della Madonna sul Calvario, scrivendo che ai piedi della Croce «la nostra celeste Madre, per l’esuberanza del dolore, rimase impietrita dinanzi al Figlio crocifisso» e, continuando a meditare, in altra pagina scrive: «Adesso mi sembra di penetrare quale fu il martirio della nostra dilettissima Madre… Oh, se gli uomini penetrassero questo martirio, chi ricuserebbe di compatire questa nostra sì cara Corredentrice? Chi le ricuserebbe il bel titolo di Regina dei Martiri?».
Non può non far riflettere molto il fatto che proprio alla Madonna che stava ai piedi della Croce, ossia proprio alla Madre Corredentrice, Gesù ha proclamato dall’alto della Croce la sua Maternità universale nei nostri riguardi, presentandogli san Giovanni evangelista quale figlio rappresentante di tutta l’umanità: «Donna, ecco tuo figlio!» (Gv 19,26).
Il Cuore della Corredentrice, dunque, è il vero Cuore della nostra divina Mamma celeste presentata da Gesù dall’alto della Croce. E proprio allora, ai piedi della Croce, la Madonna dovette vedere e soffrire l’intera realtà spaventosa e terrificante di tutti i nostri peccati e delitti, per i quali Ella si è offerta, unita al Figlio Redentore come Corredentrice d’amore e di dolore, restaurando in tal modo, «la vita soprannaturale delle anime» (LG 61), come ha con fermato molto bene il Concilio Vaticano II.
Molte e moltissime ancora potrebbero essere le commosse testimonianze d’amore dei santi e delle sante sulle sofferenze senza misura del Cuore dell’Addolorata, nostra divina Madre Corredentrice, lungo tutto lo svolgimento della dolorosissima missione salvifica universale. Tocca a noi comprendere che tutta l’immensità delle sofferenze del Cuore Addolorato della Madre Corredentrice è stata patita proprio per riacquistare e donare la divina grazia redentrice a noi peccatori, ossia per ottenere la nostra salvezza dalla perdizione nell’inferno eterno.
Quanto grande, quindi, non dovrebbe essere la nostra fiducia e gratitudine verso il Cuore della nostra divina Mamma Corredentrice?
Le lacrime della piccola Giacinta di Fatima
E qual è invece la nostra risposta di gratitudine e di amore alla nostra divina Madre Corredentrice, al suo Cuore materno tutto offerto alle sofferenze e all’immolazione per la nostra Redenzione? Non ci insegna forse nulla la piccola e beata Giacinta di Fatima con le sue frequenti lacrime e pianti al pensiero delle offese che si fanno al Cuore Immacolato di Maria? Non ci dicono forse nulla le volontarie penitenze e sacrifici di questa piccola Beata per riparare tutte le offese e gli oltraggi, con orribili bestemmie, fatti al Cuore Immacolato di Maria?…
Non abbiamo proprio nulla da imparare noi che ci riteniamo cristiani adulti e cristiani anche maturi, ma che forse lo siamo soltanto… nell’insensibilità e nell’indifferenza verso le sofferenze del Cuore materno della nostra divina Mamma Corredentrice?.