7 febbraio  Cuore di Maria La “Vergine”

 cuore-immacolato-di-maria-1Le vergini consacrate a Dio vengono così descritte da san Cipriano, vescovo e martire:

«Esse sono il fiore sbocciato sull’al­bero della Chiesa, sono gemme e gio­ielli di grazia, letizia di vita, oggetto di lode e di onore, dono integro e inal­terato di Dio, riflesso della santità del Signore, porzione eletta del gregge di Cristo».

Tutte queste meraviglie di lodi don­de scaturiscono come dalla loro sorgen­te purissima? Lo sappiamo: scaturiscono dalla prima e più sublime vergine, Maria Santissima, la Semprevergine, la Vergine delle vergini, Madre di Dio e Regina degli ange­li, Colei che è stata Paradiso di verginità per il Verbo di Dio, incarnato nel suo grembo immacolato.

Che cosa pensare, che cosa immagina­re, che cosa dire, a questo punto, del Cuore vergine di Maria Santissima? Impossibile trovare espressioni o immagini adeguate per descriverlo. Per essere capaci di questo ci vorrebbe necessariamente quel Lume del­la gloria (Lumen gloriæ) che hanno gli ange­li e i santi in Paradiso. A noi può bastare, intanto, ricordare quelle parole che disse l’arcangelo Gabriele quando apparve a Maria di Nazareth e la chiamò «piena di grazia [gratia plena]» (Lc 1,28).

La grazia è tutta vita divina e amore divino: la Vergine Maria, quindi, è tut­ta piena di vita divina e di amore divino, e il suo Cuore vergine non può che essere, per eccellenza, tutta pienezza di vita divina e di amore divino. Il Cuore Immacolato di Maria Vergine, infatti, è tutto immacolatezza li­liale simile al «candore di luce eterna» (Sap 7,26), è tutto ardore di amore divino simile al biblico «roveto ardente» (Es 3,2) del monte Oreb, è tutto tenerezza di affetti e di sen­timenti dolcissimi di Colei che è stata sem­pre e tutta purissima come Vergine, Sposa e Madre divina. 

Paradiso di verginità è il Cuore Imma­colato di Maria e quante vergini potreb­bero elevare anch’esse il loro cuore puro e immergerlo in quello della Madre divina, trasfigurandolo nel suo Cuore Immacolato: ma non lo fanno, purtroppo, senza neppure rendersi conto di quale perla preziosa resta­no prive! «O verginità – esclamava il grande Padre della Chiesa, sant’Atanasio –, corona che mai appassisce, santuario dello Spirito Santo, pietra preziosa, quanti pochi ti sanno trovare!».

Fiori candidi e purpurei della verginità 

Se infatti noi pensiamo ai cuori vergi­ni delle martiri sant’Agnese e santa Lucia, santa Cecilia, sant’Agata e santa Maria Goretti, e pensiamo ai cuori vergini di san­ta Chiara d’Assisi, santa Caterina da Sie­na, santa Bernardetta Soubirous, santa Teresa di Lisieux, santa Gemma Galga­ni, insieme alle tante vergini sante di ogni tempo e luogo… 

…e se pensiamo anche ai cuori vergini di san Giuseppe, san Giovanni evangeli­sta, san Tarcisio martire, sant’Antonio di Padova, san Luigi Gonzaga, san Stanislao Kostka, san Gabriele dell’Addolorata e san Domenico Savio, insieme ai tanti altri san­ ti vergini… 

…noi non possiamo che restare edifi­cati da tutto quell’eroismo del loro cando­re e amore verginale che li ha resi fulgide «aquile spirituali che col volo si tengono librate nel sublime dei Cieli», come scriveva papa Liberio parlando appunto delle anime vergini consacrate a Dio. 

È proprio vero, perciò, quel che dice il grande san Girolamo affermando che se «il matrimonio popolala terra di abitanti, la vergi­nità riempie il Cielo di santi». E san Giovanni Crisostomo scrive: «Ammiriamo queste innu­merevoli schiere di angeli viventi in corpo morta­le, questi cori di vergini».

Ma quante ragazze e ragazzi, oggi, guar­dano alla sublimità del Cuore vergine della Madonna per avere aspirazione e proposi­ti che sospingono anche i loro cuori verso le dimore celesti della vita angelica? E, al contrario, quante ragazze e ragazzi, per­ dono miseramente il tesoro di valore ine­stimabile della verginità, proprio perché non guardano al Cuore vergine dell’Imma­colata, ma si fermano alle povere creature così ricche di brutte passioni, così simili ai… fuochi artificiali che finiscono subito in cenere e sporcizia…? E quanti sanno che il poter custodire il cuore vergine, consacra­to a Dio, a somiglianza del Cuore di Maria Santissima, «non è un comando – spiega san Bernardo – ma un consiglio, poiché la verginità è troppo eccelsa per essere comandata»?

È da raccomandare, in ogni caso, alle ragazze e ai giovani di rivolgersi e attaccar­ si al Cuore vergine dell’Immacolata che è la sorgente inesauribile del cuore puro, dell’amore puro, del corpo puro, della vita pura, dell’anima degna del Paradiso.

La “verginità” super-angelica… 

La dottrina perenne dei nostri grandi santi Padri della Chiesa è la più grande dottrina divina della nostra Fede, di cui dob­biamo avere sempre piena la nostra mente e il nostro cuore. Sulla preziosità della ver­ginità consacrata ecco che cosa insegnava, ad esempio, il grande sant’Ambrogio di Milano (che scrisse anche un preziosissi­mo trattato sulla verginità): «La verginità che rende l’uomo simile agli angeli è quel che vi ha di più bello nella natura umana. Ma nei vergini c’è qualcosa che non si trova negli angeli: questi non hanno corpo, men­tre nei vergini è proprio il corpo che diventa lo strumento del trionfo». 

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