12 febbraio Cuore di Maria “Corredentrice” 1

 

cuore-immacolato-di-maria-1Oltre le sublimi caratteristiche perso­nali e operative del Cuore Immacolato di Maria, che è Cuore di Madre, di Vergine, di Figlia, di Sposa, conosciamo anche quella caratteristica personale e operativa al mas­simo che la Madonna ha avuto, soffrendo senza misura per l’intero svolgimento e compimento della Missione salvifica uni­versale. Per questa missione della nostra Redenzione, infatti, Ella ha avuto, appun­to, il Cuore di “Corredentrice”, ossia un Cuo­re particolarmente grande e tutto materno per operare alla salvezza dell’intera umani­tà colpita dal marchio del peccato originale dei Progenitori.

“Corredentrice”: termine teologi­co semplice e preciso (che dispiace mol­to all’eresia protestante) che esprime l’attività più dolorosa e più caritativa per la nostra Redenzione, svolta da Maria Santissima personalmente e direttamente quale cooperatrice attiva generosissima, per svolgere e portare a termine l’opera sal­vifica redentiva svolta primariamente dal Redentore universale, Gesù Salvatore, suo divin Figlio.

Nel portare avanti la Redenzione uni­versale, in effetti, Gesù, il Redentore, ope­rava in proprio, immolando il proprio corpo flagellato, dissanguato e crocifisso, mentre Maria, la Corredentrice, operava immo­lando il proprio Cuore e la propria anima trapassata dalla spada del dolore immane (Lc 2,35), in cooperazione dolorosa attiva, personale e diretta, ma legata in subordine all’attività del Redentore: ambedue opera­vano in unità inseparabile di dolore salvi­fico, per volontà di Dio, volendo ridonare all’umanità in peccato la vita della grazia divina per conseguire la salvezza eterna.

La figura e l’opera di Maria Correden­trice hanno la loro controfigura nella pri­ma donna della famiglia umana, Eva, sposa del primo uomo, Adamo. Ambedue, Ada­mo ed Eva, sono stati creati direttamente da Dio, come è descritto nel primo libro della Sacra Scrittura, il libro della Genesi (cf 2,7­25).

Adamo ed Eva erano i progenitori e capostipiti del genere umano, ma, tentati dal serpente, ebbero la disgrazia di cadere volutamente nella colpa originale, oppo­nendosi alla volontà di Dio per fare la volontà del serpente tentatore, nel giardi­no dell’Eden, credendo alle sue false pro­messe (cf Gn 3,1ss).

Proprio la prima donna, Eva, impruden­te nel parlare con il serpente tentatore, si fece ingannare e sedurre da lui, e finì con l’obbedirgli, mangiando il frutto dell’albero proibito da Dio, coinvolgendo quindi anche Adamo nell’inganno seduttore del serpente, finito appunto con la tremenda caduta anche di Adamo.

Con tale orribile caduta, i Progenitori dell’intera umanità compromisero la salvez­za eterna di tutto il genere umano che, per questo peccato delle origini, veniva destina­to all’inferno eterno, secondo la giustizia di Dio. Ma, nella sua misericordia infinita, Dio volle comunque stabilire l’opera della Re­denzione universale per mezzo di una “nuo­va Eva” e di un “nuovo Adamo” (cf Gn 3,15).

Maria è la nuova Eva, Gesù è il nuovo Adamo: essi ebbero appunto la missione di riparare la caduta dei nostri Progenitori con il sacrificio cruento redentivo per l’e­spiazione di tutti i peccati dell’umanità. In tal modo, la loro dolorosissima espiazione ha offerto a tutti gli uomini «di buona volon­tà» (Lc 2,14) la grazia della salvezza eterna con l’entrata nel Regno dei cieli riaperto dalla Passione e Morte di Gesù Redento­re, strettamente unite alla Compassione materna di Maria Corredentrice.

Nello svolgimento dolorosissimo della Missione redentrice, Gesù, il nuovo Adamo salvatore, ha riparato la rovina operata dal primo Adamo, capostipite peccatore, men­tre Maria, la nuova Eva salvatrice, ha riparato la rovina operata dalla prima Eva peccatrice. La rovina della caduta nel peccato originale da parte dei nostri Progenitori, ha compor­tato l’esigenza della riparazione anche di tutte le conseguenze terrificanti dei peccati e delitti dell’intera loro discendenza, ossia di tutta l’umanità peccatrice che durerà fino alla fine dei tempi, fino alla parusia.

Come nella caduta originale la respon­sabilità primaria è stata quella di Adamo peccatore, e la responsabilità strettamente collegata è stata quella di Eva peccatrice, così nell’operare la Redenzione del gene­re umano la responsabilità primaria è stata quella di Gesù, il nuovo Adamo Redentore, mentre la responsabilità secondaria è stata quella di Maria, la nuova Eva Corredentri­ce, a Lui indissolubilmente unita nell’ob­bedienza totale e perfetta al disegno di salvezza di Dio.

 

Come il primo Adamo peccatore e la pri­ma Eva peccatrice, ingannati e sedotti dal serpente tentatore, hanno operato sempre insieme la terribile caduta nella colpa ori­ginale, così il secondo Adamo Redentore e la seconda Eva Corredentrice, fedeli al piano redentivo del volere di Dio, hanno operato sempre insieme l’opera salvifica universale, svolta sulla terra nel Medio Oriente.

Per questo Maria Santissima, già nel progetto originario di Dio, doveva avere il Cuore di Madre Corredentrice universale: un Cuore tutto materno e tanto grande per poter svolgere, in unione con il Figlio, – primario Redentore universale – l’immensa e dolorosissima missione della Redenzio­ne universale a salvezza eterna dell’intera adamitica discendenza umana «di buona vo­lontà» (Lc 2,14).

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