13 febbraio Cuore di Maria “Corredentrice” 2

cuore-immacolato-di-maria-1Quando la Madonna ha avuto il Cuore della C o r r e d e n t r i c e?

A questa domanda rispose molto bene il Concilio Vaticano II dicendo che la Madon­na ha accettato e ha fatto sua la Missione materna corredentiva per la nostra salvez­za soprattutto in due momenti:

­ nell’Incarnazione del Verbo, quando, «ac­consentendo alla parola divina, diven­tò madre di Gesù, e abbracciando con tutto l’animo, senza che alcun peccato la trattenesse, la volontà divina di sal­vezza, consacrò totalmente se stessa quale ancella del Signore alla persona e all’opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione in dipenden­za da lui e con lui, con la grazia di Dio onnipotente» (LG 56);

­ nel compimento del Mistero pasquale, ossia nella Passione e Morte di Gesù, quando Ella «serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette (cf Gv 19,25), soffrendo pro­fondamente col suo Unigenito e asso­ciandosi con animo materno al suo sacrifico, amorosamente consenzien­te all’immolazione della vittima da lei generata» (LG 58).

Il martirio del Cuore Immacolato

Secondo san Pio da Pietrelcina, nel­l’Incarnazione del Verbo e nel mistero pasquale della Passione e Morte di Gesù avvenne che Gesù e Maria, ossia il Figlio “Redentore” e la Madre “Corredentri­ce”, fossero talmente uniti in intima comu­nione da essere “l’uno per l’altro”, come ha scritto san Pio: «Gesù come figlio apparte­neva a Maria, e Maria come madre appar­teneva a Gesù».

Anche sul Calvario, Maria si trovò in intima e totale comunione con la crocifis­sione di Gesù, poiché, come scrive ancora il Santo, «mentre Gesù era in croce, trasmet­teva i suoi dolori a Lei; così Maria è crocifis­sa con Gesù e subisce il martirio del cuore».

L’intima unione nella sofferenza re­ dentrice più intensa e feconda di grazie ha caratterizzato in maniera davvero eccezio­nale la presenza di Maria Santissima so­prattutto negli eventi del Mistero pasquale della Passione e Morte di Gesù sul monte Calvario.

È importante, per questo, la riflessione che lo stesso san Pio da Pietrelcina ha fatto, ricordando che, storicamente, di fatto, lun­go i tre anni dell’evangelizzazione Maria Santissima fu ben poco presente agli epi­sodi bellissimi che accaddero al figlio Gesù: si pensi, ad esempio, alla moltiplicazione di pochi pani e pesci per folle di uomini (cf. Mt 14,17­21; Mc 6,34­44), alle pesche miracolose degli Apostoli (cf Lc 5,6ss; Gv 21,6ss), all’evento straordinario della Trasfigurazione sul Tabor (cf Mc 9,1ss), all’entrata osannante in Gerusalemme (cf Mt 21,9ss)…

In effetti, durante la sua vita pubbli­ca – secondo la riflessione di san Pio da Pietrelcina – Gesù ha tenuto lontana la Madre dagli eventi dei miracoli da Lui ope­rati e quindi dalle soddisfazioni di gioia nel suo Cuore di Mamma per l’ammirazione che le folle avevano e manifestavano per Lui; e l’ha voluta invece vicina vicina a Lui sul Calvario, là dove Lui «è inchiodato alla croce, patibolo riservato ai malfattori»!

Questa è appunto la missione salvifica dolorosissima del Figlio “Redentore” e della Madre “Corredentrice”.

Certo, il Cuore della Madre Correden­trice non può non essere un cuore votato di per sé all’amore senza misura per tutti i figli da salvare. È questa, infatti, la mis­sione materna di Maria Santissima. Non si può affatto pensare, allora, a riposi o a soste di ristoro per il Cuore della divina Madre Corredentrice. Al contrario, ciò che urge costantemente nel suo Cuore di Corredentrice è sempre e soltanto l’amore salvifico che vuole strappare tutti i figli al male e condurli al bene della grazia, della salvezza eterna, della santificazione per il Paradiso del Regno dei cieli. Il Cuore stes­so della Madre Corredentrice, in realtà, non può non essere una sorgente di forza e di impulsi alla dedizione e al sacrificio sen­za riserve.

Nella vita di santa Veronica Giuliani, ad esempio, la Madonna stessa ogni tanto esortava maternamente la Santa a ricorre­re al suo Cuore in ogni bisogno, perché – le diceva – «la fonte delle grazie è il mio Cuore»; o le ripeteva: «Ricordati che questo Cuore è fonte di grazie». Una volta lo stesso Serafico Padre san Francesco d’Assisi, in una visio­ne, la esortò ad andare al Cuore di Maria dicendo: «Corri, corri ivi dove è la fonte delle grazie».

È ben da credere, ovviamente, che an­dare al Cuore della divina Madre Corredentrice è sempre grazia straordinaria di partecipazione ed esperienza dell’amore più grande, ossia è l’esperienza dell’amo­re trafitto al cuore, dell’amore crocifisso, che è l’amore più fecondo e più sublime, come Gesù stesso ha insegnato nel Vange­lo quando ha detto: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i pro­pri amici» (Gv 15,13), proprio come hanno fatto impareggiabilmente, per tutta la loro vita su questa terra, Gesù “Redentore” e la divina Madre “Corredentrice”.

 

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