22 febbraio Cuore di Maria Madre di “Misericordia”

 

cuore-immacolato-di-maria-1Nella vita della grande mistica, san­ta Geltrude, si legge che un giorno, festa della Natività di Maria, mentre le monache cantavano la Salve Regina, alle parole «volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi», santa Geltru­de ebbe l’apparizione della Madonna che aveva Gesù Bambino in braccio.

La Madonna, non contenta di volge­re i suoi occhi sulle monache, invitò Gesù Bambino a fare altrettanto: fu davvero grande per le monache la ricchezza delle grazie di misericordia ricevute dagli occhi di Gesù e di Maria rivolti su di esse.

Il Cuore Immacolato di Maria è un Cuore materno e la maternità di natura sua è sempre molto più sensibile alla misericor­dia verso chi soffre, verso chi ha bisogno di aiuto e di sostegno per andare avanti.

Nelle litanie della Madonna troviamo quattro titoli mariani che esprimono molto bene le maggiori grazie della misericordia di cui è ripieno il Cuore della Madonna: “Salute degli infermi”, “Rifugio dei peccatori”, “Consolatrice degli afflitti”, “Aiuto dei cristia­ni”. La storia dei santuari mariani, infatti, con i suoi ex voto, è testimonianza sicura di tanta misericordia da parte del Cuore ma­terno di Maria.

Ma tutto il mistero della nostra Madre Corredentrice è un intero mistero di miseri­cordia da parte del Cuore di Maria che si offrì a Dio per la Missione salvifica di tutto il genere umano che, senza la Redenzione operata dal Redentore e dalla Corredentri­ce, sarebbe sprofondato tutto nell’inferno eterno. Non ci può essere misericordia più grande della salvezza dalla perdizione eterna.

 

Come si ottiene la misericordia?…

La misericordia si ottiene sempre andando alla scuola del “figliuol prodigo” della parabola evangelica riportata nel Vangelo di san Luca (cf Lc 15,11­32). Il “figliuol prodigo”, sciagurato peccatore, riconobbe però i suoi peccati, ne provò ver­gogna e dolore, e si propose coraggiosamen­te di andare a chiedere perdono al padre, pentito e deciso a cambiare totalmente vita, disposto a fare l’umile “servo” nella casa del padre.

A queste sincere disposizioni del figlio, il padre diede immediatamente il suo per­dono e lo rimise subito al posto di “figlio” nella famiglia. Come il padre del figliuol prodigo, Dio perdona sempre ogni pecca­tore che abbia il pentimento e il cambia­mento della vita di peccato: per questo noi sappiamo bene che Dio non perdona mai i demoni!

Il peccatore che non vuole cambiare la sua vita di peccato non può essere mai un pentito, perché vuole essere, in verità, un demonio: e perciò non potrà mai ricevere la misericordia del perdono di Dio.

 

Santa Caterina Labouré, la santa del­ la Medaglia miracolosa, una volta vide la Madonna che stava con le braccia aperte e con le mani da cui partivano tanti rag­gi luminosi, che erano tutte grazie che la Madonna donava. Ad un certo momento, però, santa Caterina si accorse che alcu­ni raggi delle mani della Madonna erano “spenti” e, non sapendo spiegarsi la cosa, volle chiedere alla Madonna come mai quei raggi erano “spenti”. La Madonna le rispose con tono di voce mesta: «Quei raggi si sono spenti perché le anime non sono disposte a ricevere le grazie della misericordia».

Dio, la Madonna, i santi sono sempre disposti a donare grazie e misericordie ai bisognosi, ma molte volte – “troppe volte”! – negli uomini mancano le debite disposi­zioni per poter ricevere e accogliere le gra­zie della misericordia, che esigono sempre pentimento umile e sincero nel rinnegare i propri peccati per poter vivere sempre con la grazia divina nell’anima.

Quante testimonianze potrebbero dare i veri convertiti da una vita di peccato ad una vita di grazia sempre custodita nell’a­nima, per l’intervento materno del Cuore misericordioso di Maria!

A nostro grande conforto, san Bernar­do ci assicura che «l’eterno Padre ha dato al Figlio l’ufficio di giudicare e di punire; alla Ma­dre l’ufficio di compatire e sollevare i miserabili», e san Bonaventura conferma dicendo che «Dio consacrò Maria Regina della Misericordia, ungendola con l’olio di allegrezza».

Un esempio-paragone storico…

Edoardo III, re d’Inghilterra, morto nel 1377, assediava la città di Calais e dopo un anno di assedio, Giovanni di Vienna, il difensore della città, non avendo più provvi­ste, chiese in ginocchio pietà per gli abitanti che morivano di fame.

Al principio, il re Edoardo non volle fa­re nessuna grazia, ma poi si pentì e chiese che la città gli desse sei persone importanti da mettere a morte. Sei uomini generosi, di fatto, si presentarono al re, il quale ordinò subito di ucciderli. Un cavaliere osò chiede­re al re la grazia, ma il re si rifiutò.

 

Era già tutto pronto, quindi, per la forca, quando una donna, all’improvviso, si aprì un passaggio e si gettò ai piedi del re dicendo: «Abbi pietà dei sei condannati!».

Quella donna era la regina Filippa! Il re, disarmato da quell’intervento inatte­so, consegnò i sei condannati alla Regina dicendo: «Fanne quello che vuoi!».

Così la Madonna, con il suo Cuore tutto misericordia, si presenta al trono di Dio e implora la misericordia del perdono per i suoi figli.

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