Questa espressione: Il Cuore Immacolato di Maria, via a Dio, è il titolo di un libro scrit to dal beato Gabriele M. Allegra, fervido e grande innamorato del Cuore Immacolato di Maria. Questo titolo del libro fa ricordare soprattutto Fatima, che è la terra santa del Cuore Immacolato di Maria e fa ricordare in particolare la seconda apparizione della Madonna alla Cova d’Iria, il 13 giugno 1917, quando Ella disse a suor Lucia queste precise e importantissime parole:
«Gesù vuole servirsi di te per farMi co noscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato… Io non ti lascerò mai. Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà fino a Dio».
In realtà, i santi che nella loro vita hanno vissuto di amore appassionato al Cuore Immacolato di Maria, come, ad esempio, san Bernardino da Siena, san Francesco di Sales, san Giovanni Eudes, sant’Antonio M. Claret e il beato Gabriele M. Allegra, hanno sperimentato anch’essi la sicurezza di essere sempre assistiti, guidati e protetti dal Cuore Immacolato di Maria Santissima.
La “barchetta” verso la santità…
Ad esempio, il beato Gabriele M. Allegra ha potuto lasciare anche scritto, in una lettera, il suo legame di figlio appassionato del Cuore dell’Immacolata, scrivendo questo bel pensiero edificante per tutti: «Spesso sento che la Madonna dolcemente dirige la barchetta dell’anima mia verso il mio sogno, per vie sconosciutissime e impervie. A me non resta che abbandonarmi a Lei».
Per questo il beato Gabriele M. Allegra non si stancava mai di esortare tutti ad amare con ardore la Madonna e a legarsi strettamente al suo Cuore Immacolato, affermando con sicurezza che, «a chi il Signore fa la grazia di comprendere la devozione al Cuore Immacolato di Maria, a costui Egli ha fatto una delle più grandi grazie possibili e immaginabili: la grazia di una vera, solida, sincera e ardente santità».
L’amore ardente al Cuore Immacolato di Maria, dunque, è la via a Dio, ossia è la via che conduce alla salvezza e alla santificazione, secondo la volontà di Dio che è sicurissima per tutti coloro che vogliono corrispondere fedelmente per salvarsi e santificarsi.
Di fatto, però, questa santissima volontà di Dio trova ben pochi disposti a corrispondere generosamente e così avviene che sono davvero tante le anime che corrono il pericolo o già vivono in quello stato di peccato mortale che può portare soltanto alla perdizione nell’inferno eterno.
Con il Cuore Immacolato di Maria, invece, noi abbiamo la via sicura e più facile per andare a Dio e, invece, ci troviamo in tanti, e in tantissimi, sulla via delle tenebre e del male che portano alla dannazione eterna. Perché tutto questo? E che cosa fare per aiutare le anime a lasciare la via della perdizione e a ritrovare la via della salvezza eterna, affidandosi al Cuore Im macolato di Maria?…
Se avessimo anche noi la passione d’amore alle anime che avevano i santi! Il beato Allegra, per questo, ci ricorda l’esempio ammirabile di san Francesco d’Assisi, il quale nella chiesetta di Santa Maria degli Angeli – la Porziuncola – durante un’apparizione di Gesù e della Madonna chiese subito a loro la grazia dell’Indulgenza plenaria (chiamata appunto il “Perdono di Assisi”), perché voleva «mandare tutte le anime in Paradiso».
Ancora altri esempi santi…
Possiamo ricordare anche gli esempi di sant’Ignazio di Loyola, grande convertito, e della grande mistica santa Veronica Giuliani, la santa Clarissa Cappuccina, “stigmatizzata” anch’ella (come san Pio da Pietrelcina), i quali bramavano di essere collocati alla porta dell’inferno fino alla fine dei tempi per impedire che nessuno vi entrasse mai più!
Possiamo ricordare ancora i due beati pastorelli Francesco e Giacinta di Fatima, prediletti del Cuore Immacolato di Maria, i quali, dopo avere avuto la vista terrificante dell’inferno, si consumavano nella preghiera e nella ricerca delle penitenze per impedire alle anime di andare all’inferno…
Che cosa dire della serva di Dio Lucia di Fatima, la pastorella a cui fu affidata la missione di far conoscere il Cuore Immacolato?… Un solo suo pensiero può anche bastarci: «Maria è il primo sacerdote che ha preso fra le sue mani pure e immacolate il Figlio di Dio, lo ha condotto al tempio per offrirlo al Padre come vittima per la sal vezza del mondo».
E non possiamo dimenticare la beata Alessandrina da Costa, anch’ella prediletta del Cuore Immacolato, che assimilava ogni Tabernacolo eucaristico al Cuore Immacolato di Maria, vivendo la sua lunga immolazione di pura vittima per la salvezza delle anime.
E noi, invece, che cosa stiamo facendo?… Non stiamo forse sciupando miseramente il mandato divino di stabilire sulla terra la devozione al Cuore Immacolato di Maria per la salvezza delle anime dalla perdizione nell’inferno eterno? Ci rendiamo conto delle nostre responsabilità?…
Riflettiamo bene, ricordandoci anche di quel grande convertito dal Comunismo ateo – R. Douglas – che ebbe la grazia di incontrarsi con il Cuore Immacolato di Maria, rendendosi talmente conto dell’importanza vitale della “Via a Dio” da lui trovata, che poté scrivere parole di grazia e di fuoco come queste sulla salvezza che ci viene, appunto, dal Cuore dell’Immacolata:
«Parlo per esperienza personale: la salvezza sta nel Cuore della Madre celeste, nel Cuore Immacolato. Sentire che, entrati nella Chiesa di Dio, s’incontra il Cuore della Madre: ecco la grande e fascinosa forza che mi commuove e mi allieta».
Come possiamo noi attendere l’ormai prossimo avvento del “Trionfo del Cuore Immacolato” restando indifferenti e disimpegnati nell’amare il Cuore Immacolato della nostra divina Mamma?…