26 febbraio Il Cuore Immacolato “Via a Dio” 2

 

cuore-immacolato-di-maria-1Una figlia spirituale un giorno chiese a san Pio da Pietrelcina: «Padre, qual è la via più breve per andare in Cielo?». Sen­za indugiare un solo istante, padre Pio le rispose: «La via più breve è la Madonna».

In un altro giorno, quando un vescovo presentò a padre Pio un anziano peccatore che voleva sapere se per il Paradiso c’era una “scorciatoia”, padre Pio gli rispose: «La Madonna è la scorciatoia».

E san Massimiliano M. Kolbe, il mar­tire “folle dell’Immacolata”, alla scuola di san Luigi M. Grignion da Montfort, afferma­va che l’Immacolata è la via «più breve, più facile e più sicura» per raggiungere la santità più alta.

Orbene, se per salvarmi e santificarmi la via «più breve, facile e sicura» è l’Immacolata con il suo Cuore Immacolato e materno, è ovvio che questa è la via che tutti gli uomini di buona volontà debbono scegliere per arri­vare a Gesù­ Dio, così come lo stesso Gesù­ Dio l’ha scelta per arrivare a noi (e nessuno, certamente, potrebbe preferire un’altra via “più lunga, meno facile e meno sicura”!).

Ma, concretamente, come si deve cominciare e che cosa fare per iniziare a per­ correre questa “Via a Dio” che è il Cuore Immacolato di Maria, secondo l’insegna­mento e l’esortazione così viva del beato Gabriele M. Allegra?…

La prima cosa è guardare il Cuore Im­macolato e pregarlo affinché ci faccia per­ correre la “via a Dio”, iniziando a purificare la nostra vita quotidiana da tutti i peccati volontari che commettiamo. La prima par­te della via da percorrere, infatti, si chia­ma appunto “via purgativa” proprio perché deve essere “purgata” da tutte le offese grandi e piccole che noi facciamo a Dio con i peccati volontari. E l’Immacolata con il suo Cuore materno è la vera e celeste “Purgatrice” (“Purgatrix”), come la chiama san Bonaventura.

Attenti, ricordiamoci bene queste mas­sime per la vita spirituale:

  • ­  la santità è tutta amore di Dio, e nien­te egoismo;
  • ­  l’egoismo è tutto peccato, e niente amore di Dio;
  • ­  i nostri pensieri, le nostre parole, i no­stri affetti, le nostre azioni…: o sono egoismo, o sono amore di Dio; se sono egoismo, sono peccato; se sono amore di Dio, sono santità.

    Ciò che vale è soltanto l’Amore divino…

    Il primo comandamento più grande di tutti che Dio ci ha dato, quale è?…

     

Lo sappiamo bene, è il comandamen­to dell’amore divino: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente» (Mt 22,37).

Se viviamo di amore a Dio con tutto il cuore, la mente e la volontà, siamo certamen­te santi. Altrimenti, se non amiamo Dio ma amiamo egoisticamente noi stessi e le creatu­re,siamo certamente peccatori.

Orbene, soltanto i s a n t i vanno tut­ti direttamente nell’eterno Paradiso dell’a­more divino che è il Regno dei cieli.

I peccatori, che muoiono con il peccato mortale nell’anima, invece, vanno tutti direttamente nell’inferno di satana e dei suoi demoni.

I p e c c a t o r i, infine, che muoiono con la grazia di Dio, vanno direttamente in Pur­gatorio per purgarsi con il fuoco purificatore da tutte le colpe non espiate sulla terra.

Pensando ai nostri peccati e difetti, al­lora, anche noi dobbiamo affrettarci a pre­gare la Madonna con le parole del beato Gabriele Allegra che dice con tutta umiltà:

«Ora eccomi, o Madre di misericor­dia, ai tuoi piedi… io sono un peccatore insolvibile, sono fango, ma voglio diventare luce! Ed ecco che Maria mi addita il suo Cuore, arca di rifugio, sorgente di luce, di forza, di grazia».

Sant’Antonio M. Claret, non meno inna­morato del Cuore Immacolato, nella dura lotta ascetica per liberarsi da ogni peccato, avverte la sua incapacità nel combattere da solo e si rivolge perciò alla divina Madre con questa invocazione ardente:

«O mia Madre! Aiutate la mia de­ bolezza e la mia fragilità affinché io riesca a portare a compimento la mia risoluzione».

Il Cuore della Madonna, così materno, esorta subito a “purgare” la nostra giorna­ta quotidiana da ogni peccato volontario, ossia da ogni offesa a Dio fatta con «pen­sieri, parole, opere e omissioni». Sperando che non ci sia il peccato mortale, sappiamo bene di commettere ogni giorno difetti e peccati anche in grande numero: sono tut­te offese e dispiaceri a Gesù e alla Madon­na!… Si può mai chiamare amore questo modo di vivere?…

Peccati e difetti contro la carità, l’umil­tà, la pazienza, la preghiera, la purezza, la mortificazione, la sincerità, l’obbedienza, e così via…: sono tutti dispiaceri amari al Signore e alla Madonna.

Così crediamo di amarli?… Così vo­gliamo amarli?… No, no: se vogliamo ve­ramente amare Gesù e fare contento il Cuore della Madonna dobbiamo combat­tere ed evitare tutto ciò che essi non vogliono, tutto ciò che li fa soffrire, impe­gnandoci quindi seriamente a “purgare” la nostra vita quotidiana da quel brutto “fan­go” dei nostri difetti e peccati, pentendoci e lottando con ferma e fedele buona volontà di correggerci, aiutati sempre dalla Mam­ma “Purgatrice”.

 

Gli esempi dei santi…

Sappiamo bene, dalla storia dei santi e delle sante, come essi lottavano contro tutti i difetti e peccati per non offendere più Gesù e non dare più dispiaceri alla Madonna.

Forse ricordiamo tutti l’esempio di san Luigi Gonzaga, il Santo angelico, che da ragazzo, un giorno, confessandosi, accusò con le lacrime di aver detto una “bugia” e ne provò un così grande dolore per avere offeso Gesù, che “svenne” ai piedi del con­fessore!

A san Pio da Pietrelcina, “stigmatiz­zato” e quasi ottantenne, successe che, confessandosi, un giorno ricordò e riaccusò una bugia detta quando era ragazzo (e già da allora confessata e assolta!) e al solo ricordo di averla commessa ne provò un pentimento e un dolore tale, per aver dato dispiacere a Dio con quella bugia, che non poté frenare un lungo pianto a calde lacri­me, ripetendo a se stesso: «Perché feci quel peccato?… Perché dissi quella bugia, dando dispiacere a Dio?… Perché?… Perché?…».

Santa Bernardetta Soubirous, con quat­tro “Fiat” si affida tutta al Cuore della Ma­donna: «O Madre mia, Fiat! Per la vita, Fiat! Per il dolore, Fiat! Per la morte, Fiat! Per l’eternità, o Madre, nel vostro dolce Cuore!».

Questo significa amare davvero e “pur­gare” la propria vita da ogni difetto.

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