Considerazioni di una laica con voto di consacrazione illimitata all’Immacolata

UnknownDa quando i nostri cari Padri Francescani dell’Immacolata, quelli che hanno e vogliono perseverare nella forma di vita religiosa fedele al carisma che liberamente hanno abbracciato fin dal loro ingresso nell’Istituto, sono stati commissariati, nei cenacoli di formazione è mancata la linfa del loro insegnamento. Molti di noi avevano intrapreso un percorso di spiritualità francescana\mariana e alcuni giunti fino al voto di consacrazione illimitata all’Immacolata. Senza i nostri Padri è mancato l’approfondimento del voto che abbiamo professato. Non c’è stato più nessuno che ci ha aiutato a sminuzzarlo, analizzarlo sempre di più, per renderlo instancabilmente e profondamente presente nella nostra realtà quotidiana, secondo la generosità della risposta di ciascuno.

La situazione di restrizione che stiamo vivendo non deve scoraggiarci. Pensiamo a quanto subìto da San Massimiliano Kolbe che, benché arrestato per la sua fedeltà al vangelo, condotto nei campi di concentramento, nonostante si consumasse nel duro lavoro forzato giornaliero, in precarie condizioni di salute, (aveva un solo polmone), non se stava spiritualmente inoperoso e non cessava di realizzare quell’ideale che aveva caratterizzato tutta la sua vita: sacrificarsi totalmente per l’Immacolata, offrire tutto se stesso, donarsi a Lei senza riserve, fino alla “perdita di sé”, illimitatamente nelle sue mani. Questo ideale di vita, vissuto giorno dopo giorno, lo spinse a prendere il posto di un padre di famiglia nel bunker della fame. Con il suo insegnamento, san Massimiliano ha riaffermato un principio fondamentale della cristianità: appartenere a Cristo, attraverso l’Immacolata, nelle altezze della vita spirituale. Con esso ci insegna che la cristianità, la verità della Chiesa cattolica, deve essere vissuta fino all’eroismo, senza compromessi, dando tutto se stesso.

A me sembra che un aspetto che caratterizzi l’attuale crisi della Chiesa Cattolica sia proprio l’accontentarsi di un cristianesimo di compromesso, non radicale; tant’è vero che è sparito dalla pastorale l’insegnamento del sacrificio, dell’offerta di sé, dell’immolazione per la conversione delle anime, per l’espiazione dei propri o degli altrui peccati, di salire sulla croce. Oggi il cristianesimo sembra sfuggire alla sofferenza. S’insiste più sull’aspetto trionfale del Cristo che su quello sofferente. Eppure sono la sofferenza, il sacrificio, la rinuncia che hanno fatto i santi. Dove sofferenza, sacrificio e rinuncia sono desiderati non per una deformazione psicologica di amore del dolore in sé, ma per la gioia di identificarsi con l’amato. Niente può spiegare la sofferenza: l’amore sì!

Il nostro voto di consacrazione illimitata all’Immacolata spinge quest’amore al massimo livello. Il nostro voto di consacrazione all’Immacolata, non si potrebbe comprendere se mancasse la condizione dell’illimitatezza. Essa imprime quel carattere singolare che contraddistingue la nostra consacrazione da qualunque altra forma di consacrazione alla Vergine Immacolata. Esso ha un duplice carattere, particolare per la dimensione francescana; universale per la dimensione mariana. Non può esistere una Chiesa santa se non è immagine dell’Immacolata.

Consacrazione illimitata vuol dire che non finisce mai. Questo è l’aspetto che contraddistingue la nostra consacrazione. Avremo sempre bisogno di approfondire il voto di consacrazione. SI tratta di un approfondimento che non finisce mai, poiché una conseguenza dell’illimitatezza della nostra consacrazione. La consacrazione è come un tesoro inesauribile di grazie, da cui attingiamo ogni giorno cose nuove.

Diventare cosa e proprietà dell’Immacolata, come voleva san Massimiliano, significa accettare sia ciò che è desiderabile, sia quello che, per la nostra natura, non è desiderabile, come le persecuzioni. Ora, accogliere la persecuzione senza lamentarci, pregando per i nostri persecutori, è già vivere il voto di consacrazione illimitata all’Immacolata. Ne consegue che esso si può attuare in qualunque stato e condizione di vita. Anzi chi si trova nella condizione di essere perseguitato è nella situazione ottimale per praticare il voto di consacrazione.

Quello che però bisogna ben comprendere è che accettare la persecuzione, non può implicare l’abbandono del carisma, incentrato nel Voto mariano di consacrazione illimitata all’Immacolata. È grazie ad esso che tanti di noi hanno ritrovato il senso della vita, il senso vero della vita. E, poiché il carisma dei Francescani dell’Immacolata è stato approvato dalla Chiesa, non è possibile che ora la Chiesa lo condanni, anche se, al momento attuale, molti uomini di chiesa lo avversano.

Il voto di consacrazione illimitato all’Immacolata è un voto che ha una portata ecclesiale. Non è qualcosa di personale cui possiamo rinunciare, come espressione di un sacrificio. È un bene che è stato donato da Dio alla Chiesa, attraverso la Chiesa, per questo motivo non ci appartiene. Noi non siamo i proprietari di questo voto, ma solo i beneficiari e perciò non ce lo lasceremo strappare, perché dovremo renderne conto a Dio.

L’illimitatezza comporta una serie di conseguenze essenziali, fondamentali. Essa non riguarda soltanto la conoscenza della consacrazione, ma soprattutto la concretizzazione delle cose che si sono conosciute. È l’ideale che deve concretarsi, deve tradursi in realizzazione pratica. Essa è come il mezzo che rende l’ideale concreto gli dà un corpo, ci sprona a fare sempre meglio, ad offrire sempre di più, a ricercare l’eroicità nella pratica delle virtù.

Ed è proprio questa eroicità che fa la differenza, che è la ragione, la spiegazione del motivo per cui, in questo Istituto religioso ci sia stata una fioritura di vocazioni, mai vista prima, nella Chiesa cattolica post-conciliare, in Italia.

Il segreto dell’abbondanza delle vocazioni è proprio nel restituire al cristianesimo il suo primordiale e più autentico abito dell’eroicità delle virtù. Ecco perché, nonostante i FFI e le SFI conducessero una vita senza certezze materiali, come i poveri, di completo abbandono nella provvidenza, dipendendo da essa in tutto; nonostante ricercassero sacrifici e penitenze, scelti liberamente per amore, i frati e le suore dell’Immacolata attiravano tanti giovani alla vita religiosa.

Non è per giudicare: ma quante sono, oggi, le vocazioni europee dei frati francescani dell’Immacolata del nuovo corso? Sono domande che dovremmo porci quando vogliamo capire, per quanto sia possibile, al di là degli scoop scandalistici della televisione e della stampa spazzatura, cosa stia succedendo nella famiglia religiosa e nella Chiesa che, nella persona dei commissari apostolici, vuole sradicare dall’Istituto dei Frati e delle Suore Francescani dell’Immacolata il voto di consacrazione illimitata, approvato dalla Chiesa e nella persona di San Giovanni Paolo II. Non si può pensare di essere nella piena comunione con la Chiesa cattolica, apostolica, romana, sminuendo o annullando del tutto il legame con l’Immacolata. Al contrario: si è in piena comunione con la dottrina e la tradizione solo riconoscendo alla Madonna la funzione eccezionale di traghettatrice delle anime al suo Figlio e Signore Gesù.

Illimitatezza nella conoscenza e illimitatezza nella pratica, con l’esercizio delle virtù in modo eroico, questo il campo dove noi laici abbiamo trovato la perla preziosa.

Noi vogliamo vendere tutto per comprare quel campo. E lo vogliamo difendere fino ed oltre la nostra stessa vita.

E.P.

 

One thought

  1. Basta persecuzioni contro i Francescani dell’Immacolata!
    Sono veramente scandalizzata di questo atteggiamento contro questo Santo Ordine retto da Fede profonda e Santo Rigore Cristiano che non lede la libertà personale di nessuno ma che a causa di questa assurda vessazione persecutoria impedisce la Crescita Spirituale e la perdita di tante Anime in cerca della Verità di Dio “Sine glossa”!!!

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