Appena qualche giorno fa, in un articolo pubblicato su Repubblica, Scalfari ha attribuito al Papa alcune convinzioni sul destino dell’anima dopo la morte.
Secondo il noto giornalista, il romano pontefice avrebbe affermato che, dopo il termine della vita, l’anima dell’impenitente si dissolve. Se dunque si dissolve si ammette l’inutilità dell’inferno.
Tali affermazioni sarebbero state fatte da Papa Francesco in seguito ad un colloquio privato intercorso tra i due.
Successivamente Scalfari ha diffuso la notizia, ripresa poco dopo da testate internazionali.
La sala stampa vaticana ha replicato con una smentita, precisando che: “Quanto riferito dall’autore (Scalfari) nell’articolo odierno è frutto della sua ricostruzione, in cui non vengono citate le parole testuali pronunciate dal Papa. Nessun virgolettato del succitato articolo deve essere considerato quindi come una fedele trascrizione delle parole del Santo Padre.“
Come ha già notato Antonio Socci, non c’è stata una smentita chiara; non sono stati ribaditi i capisaldi della dottrina cattolica in un tempo in cui fare chiarezza è più che mai una necessità.
Un episodio simile si verificò quando papa Francesco telefonò ad una fedele argentina che lamentava di non aver ricevuto l’eucarestia dal proprio parroco perché intratteneva una relazione non regolare con un uomo divorziato e risposato. In quell’occasione il Pontefice invitò la donna a recarsi in un’altra parrocchia per ricevere il Corpo e il sangue di Cristo. Tale circostanza non è stata mai smentita. Infatti, quando l’esito della telefonata rimbalzò su diverse testate giornalistiche, facendo il giro del mondo, il portavoce della sala stampa vaticana intervenne affermando che: “Parecchie telefonate hanno avuto luogo, nell’ambito dei rapporti personali pastorali del Papa Francesco”, ha dichiarato il portavoce, “non trattandosi assolutamente di attività pubblica del Papa non sono da attendersi informazioni o commenti da parte della Sala Stampa”.
Anche in questo caso non ci fu una precisa e netta sconfessione delle dichiarazioni della signora argentina, Jaqueline Lisbona, come la gravità della circostanza avrebbe richiesto. Anzi, qualche anno dopo fece seguito seguito l’esortazione Amoris Laetitia che sembra confermare l’apertura a concedere l’Eucarestia a persone che vivono una situazione matrimoniale irregolare, comprovata anche dall’indisponibilità del pontefice a rispondere alle richieste di chiarimento dei Cardinali, i cosiddetti dubia.
L’incontro del Papa con Scalfari tocca un argomento non nuovo. Infatti, durante il viaggio di ritorno dalla visita apostolica in Armenia, rispondendo alla domanda di un giornalista, il Pontefice affermò che sulla teoria della giustificazione Lutero non aveva sbagliato.
La cosa ci sconcerta perché non riusciamo a comprendere in cosa Lutero non avrebbe sbagliato dato che la sua posizione è stata condannata dalla Chiesa e dai Papi precedenti. Secondo l’eresiarca, infatti, per salvarsi basterebbe la sola fede in Dio, in quanto non sarebbe possibile evitare il peccato. Dunque per non andare all’inferno si possono tranquillamente commettere peccati mortali, purché conserviamo la sola fede nel Signore. Una posizione, questa, completamente opposta a quella che la Chiesa cattolica ha finora insegnato.
Non ci resta che pregare, dunque, per auspicare che non siano avallate nuove ambiguità interpretative, che questa volta toccherebbero le verità di fede sull’inferno, già messe in discussione da molti teologi moderni.