La mozione del Consigliere comunale di Verona, Alberto Zelger, sta smascherando tutta l’ipocrisia di quei politici che in nome della libertà riconoscono solo la forza di un pensiero ingessato dall’ideologia.
La mozione prevede il finanziamento ai Consultori e alle Associazioni di volontari che operano per rimuovere le possibili cause di richiesta di aborto da parte di donne, oltre che a promuovere la conoscenza di alcune azioni alternative all’aborto. Spesso si ricorre ad esso perché lo si crede la soluzione dei problemi; si tratta di donne sole, sofferenti, con difficoltà di carattere economico.
L’iniziativa di Zelger va nella direzione della piena applicazione della legge 194/78, ma i lestofanti della legalità, quelli stessi appartenenti ad aree che hanno promosso il principio ispiratore della legge 194/78, fanno piovere sul consigliere della Lega Nord una valanga di critiche.
Questi signori sono pronti ad invocare il diritto come supremo regolatore della morale e della libertà di coscienza solo quando è servo della loro ideologia, quando, invece, si libera da questo condizionamento fanno a gara a strapparsi le vesti in segno di scandalo. Ma il vero sandalo è che essi pretendono di imporre le loro idee a colpi di potere. Chi la pensa così ha perso il senso della ragione e del dialogo come ricerca di verità supreme che danno significato alla vita, per cui quasi non vale più la pena di ascoltare le loro parole piene di sdegno.
Da profano in materie giuridiche, mi chiedo: “Se la legge menzionata prevede una pena fino a 8 anni per chiunque cagioni l’interruzione della gravidanza senza il consenso della donna, l’azione omissiva, come quella di ostacolare la formazione di Consultori o l’operato di Associazioni di volontariato che operano nel settore, secondo il dettato della legge stessa, non potrebbe, al pari, essere punita?” Nel primo caso, infatti, abbiamo un’azione diretta, tesa a procurare l’aborto, nel secondo un’azione indiretta, ma non sarebbe pur sempre volta a contrastare una legge in vigore dello Stato italiano?
Infine merita una menzione favorevole il voto del Capogruppo del PD del Comune di Verona, Carla Padovani a favore dell’iniziativa del Consigliere Zelger. Il suo è un gesto con un alto valore simbolico che può insegnare ai suoi stessi compagni di partito, che ora la ostracizzano, che esistono valori che vengono prima dell’ideologia, come la difesa della vita e della dignità della donna.
Piuttosto che rinfacciare alla Padovani di dover uscire dal PD, bisognerebbe dire ai suoi compagni di partito, e non, che chi non comprende la priorità e l’assolutezza di alcuni principi universali, dovrebbe uscire proprio dalla politica.
Ad essa la solidarietà di tutti coloro che credono nei valori che non possono essere negoziati. Mai.