L’attribuzione del titolo di Corredentrice assegnato alla Mamma di Gesù, no è una questione che sta a cuore a qualche teologo moderno, né è un pensiero fisso di qualche sparuto massimalista mariano. È un’indicazione che affonda le sue radici fin dai primissimi tempi della Chiesa.
La dottrina della Corredenzione mariana trova molti richiami nel pensiero di antichi padri e dottori della Chiesa. Tra questi vogliamo ricordare sant’Agostino.
Il santo pone in risalto la contrapposizione tra Eva e Maria e Adamo e Cristo. Se Eva era tradizionalmente considerata la “causa della rovina” dell’umanità, Maria era tradizionalmente considerata la “causa della salvezza” dell’umanità. Se Eva ha trasmesso la morte, Maria ha trasmesso la vita. Se Eva h trasmesso il peccato, Maria ha trasmesso la grazia.
L’antitesi Eva-Maria segue in parallelo, e in subordine, l’antitesi Adamo-Cristo.
A sua volta, sant’Agostino, non sviluppa le sue riflessioni partendo dal nulla. La funzione di corredenzione riconosciuta alla Mamma di Gesù, era un dato che possiamo ritenere pacifico, considerando che sull’argomento abbiamo tracce storiche di altri antichi autorevoli interventi.
Se, dunque, la corredenzione mariana ha origini tanto antiche, come si dovrebbe considerare la chiusura di ogni possibile sviluppo e approfondimento sull’argomento?