Steven W. Mosher è un sinologo, ovvero uno studioso di storia e cultura cinese, di fama internazionale. Nel 1979 ha condotto, in qualità di antropologo, una ricerca sul mondo rurale di quello Stato. È vissuto lì, per qualche tempo, e ha sposato una donna cinese. Convinto assertore della libertà di abortire, cambiò radicalmente posizione quando vide gli orrori della politica imposta da quel Paese, che costringeva le donne ad uccidere il figlio in caso di una seconda gravidanza.
Fu il primo a denunciare al mondo che in Cina vigeva la legge di Stato del figlio unico.
È scrittore fecondo di libri che trattano tematiche siniche e il suo nome e la sua attività sono legati al Population Research Institute fondato dal monaco benedettino Paul Marx, progenitore anche dell’organizzazione pro-life Human Life International. Mosher si è convertito al cattolicesimo dopo aver visto la brutalità dell’aborto coercitivo nella terra dei mandarini.
Oggi ha da dire la sua anche sull’origine della pandemia che sta sconvolgendo il mondo.
Secondo il noto studioso, il National Biosafety Laboratory del Wuhan Institute of Virology è l’unico laboratorio cinese di microbiologia in grado di gestire il nuovo coronavirus. Mosher sostiene che il coronavirus proviene, molto probabilmente, proprio dal quell’unico laboratorio nazionale di biosicurezza cinese che fa parte, appunto, del Wuhan Institute of Virology. Il sospetto, più che legittimo, è alimentato dal dato che, appena dopo la diffusione della notizia del laboratorio alle Istituzioni preposte, il Ministero della Scienza e della Tecnologia cinese ha pubblicato una direttiva intitolata: “Istruzioni sul rafforzamento della gestione della biosicurezza nei laboratori di microbiologia che gestiscono virus avanzati come il nuovo coronavirus”.
Conoscendo l’altissimo livello di controllo delle autorità cinesi sull’informazione, su tutto ciò che esce o entra dai confini di quel Paese, è più facile credere a Mosher o alla teoria del complotto del governo di Pechino, secondo cui il virus sia stato diffuso dagli americani?
Resta il fatto che la Cina, annunciando con due mesi di ritardo, la notizia dell’epidemia, ha tolto al mondo intero la possibilità di prevenire e contrastare più efficacemente quella che oggi è una vera e propria pandemia.