Lutero sì, il rosario no e quei cattolici sempre più luterani

Senza titoloLa mancanza di chiarezza dell’esortazione Amoris Laetitia, in particolare quando si riferisce alla possibilità di amministrare  la comunione nei casi di unioni irregolari, in assenza di un chiarimento del santo Padre, sembra stia degenerando anche oltre la già gravissima situazione di frattura della Chiesa universale, nel cui interno si contrappongono soluzioni diverse per uno stesso caso, creando di fatto un dualismo dottrinale.

Con Amoris Laetitia, per alcuni la santa Eucarestia diventa un viatico che deve accompagnare il peccatore che convive con il peccato mortale; per altri resta il viatico che accompagna chi si è impegnato ad abbandonare la situazione di peccato grave. Nel primo caso si ammette, e in certo qual modo legittima, la convivenza tra il peccato e la grazia. Una volta accolto questo principio nell’ambito delle relazioni extraconiugali, esso può applicarsi anche in ambiti diversi. Infatti se può accostarsi ai sacramenti chi convive more uxorio, perché non potrebbe chi, come i luterani, non credono nella presenza reale del corpo e del di sangue di Nostro Signore Gesù Cristo nella santa Eucarestia? Per i propagatori di queste nuove idee sembra essere una condizione secondaria credere che nella santa Comunione ci sia il corpo il sangue di nostro Signore. Se condizione di secondaria importanza, dunque, allora vuol dire che riconoscere o meno Gesù nel sacramento non è più un impedimento oggettivo per negare la comunione. La coscienza soggettiva di voler fare un cammino di “comunione” è prioritaria rispetto alla proclamazione della verità evangelica, la cui pratica, forse lo si dimentica, è la condizione per guadagnare la salvezza. Ma accostarsi alla Santa Comunione senza credere che nell’ostia ci sia realmente il corpo e il sangue di Cristo, non è commettere un sacrilegio? E se chi dovrebbe condannare questa pratica la promuove, aprendosi alle nuove tendenze teologiche, non diventa responsabile di un concorso in sacrilegio?

Sembra che la Chiesa stia smarrendo la propria identità cattolica.

E non è forse anche per questo che si verificano reazioni del tipo di quelle che si sono verificate in Francia, dopo quelle accadute in Belgio?

Riportiamo una descrizione di Marco Tosatti di quanto accaduto, corredata anche da un video, in calce.

Dopo il Belgio, Parigi. A Bruxelles nelle cattedrale un gruppo di giovani recitava il rosario ad alta voce durante la commemorazione dei 500 anni dell’inizio della Riforma protestante. I responsabili della cattedrale avevano chiesto l’intervento della polizia, che aveva portato fuori di peso i ragazzi.

Un episodio analogo si è svolto nel cuore di Parigi, nel Marais, nella chiesa di Notre-Dame des Blancs Manteux. Il 31 ottobre scorso si svolgeva una commemorazione analoga, alla presenza di una donna pastore della Chiesa protestante unita, che ha danzato davanti all’altare. Un gruppo di giovani cattolici si è recato nella chiesa, con l’intenzione di riparare a quello che consideravano un sacrilegio pregando il rosario. Alcuni dei presenti –come si vede dalle immagini – hanno protestato contro la preghiera. È stata chiamata la polizia, che ha fatto uscire e ha fermato i ragazzi.

 

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