1° febbraio Il Cuore dell’Immacolata

cuore-immacolato-di-maria-1Il Cuore dell’Immacolata è il Cuore della Madre di Dio, è il Cuore della Madre degli uomini. È il Cuore di una creatura umana, sì, ma di una creatura umana che è stata eletta e collocata al di sopra degli angeli e dei santi del Paradiso: una crea­tura “sublime fra le stelle” (sublimis inter sidera), come canta la Liturgia da millenni.

Cuore Immacolato: Cuore trinitario…

La grande mistica santa Matilde, so­rella di santa Geltrude, era fortemente tormentata dalla paura della morte e dal pericolo di non salvarsi. Un giorno le ap­parve la Madonna, la quale, sorridendole, le mostrò il suo Cuore Immacolato, dal quale partivano tre raggi, che andavano a perdersi nelle tre divine persone della San­tissima Trinità. Attraverso quei raggi, la Santa lesse queste tre parole: «Potenza, sapienza, bontà». La Madonna poi dis­se: «Dopo la potenza del divin Padre, la sapienza del divin Figlio e la bontà dello Spirito Santo, nessuna creatura è potente, sapiente e buona quanto me».

Il Cuore della Madonna è davvero subli­me “Cuore trinitario”!

Il Cuore dell’Immacolata è un cuore fi­sico e spirituale. Per questo, la devozione e il culto al Cuore Immacolato di Maria hanno un duplice oggetto, quello materiale e quel­lo spirituale. L’oggetto materiale è il Cuore fisico dell’Immacolata, ossia il Cuore di carne, che ha palpitato instancabilmente sulla terra e continua a palpitare per l’eter­nità nel Regno dei cieli. L’oggetto spirituale del Cuore dell’Immacolata, invece, è quel­lo invisibile che consiste nell’amore, che è chiuso nel suo Cuore come in un vaso preziosissimo, facendo quindi unità con il cuore fisico in terra e nei Cieli.

La devozione e il culto del popolo di Dio al Cuore dell’Immacolata, perciò, sono rivolti direttamente al Cuore della persona dell’Immacolata, amato e venerato nella sua unità inscindibile di cuore carneo e di amore spirituale.

Che cosa si può dire del Cuore di carne dell’Immacolata?

È un Cuore di carne innocente, un Cuo­re di carne immacolata, mai turbata da nes­sun moto disordinato del corpo, da nessun impulso che non fosse purissimo. Rispet­to a tutte le altre membra del corpo tutto santo dell’Immacolata, il suo Cuore, pri­mario e nobilissimo nel suo compito vitale da svolgere, merita ogni elogio e ammira­zione, merita davvero la nostra più sentita devozione d’amore puro e ardente.

Rispetto al Cuore di carne della divi­na Madre, che cosa potremmo noi pensa­re del cuore di carne di ogni altra persona importante se non che questo dovette esse­re molto inferiore – e di tanto! – al Cuore della Santissima Madre del Verbo fatto carne? Chi potrà mai valutare la preziosi­tà del Cuore di carne dell’Immacolata, che con il suo sangue – il sangue del Cuore! – ha formato il Cuore divino del suo divin figlio Gesù?

Si onorano le reliquie dei santi, è vero, ed è un atto di devozione molto fecondo per la nostra vita cristiana di Fede e per ottenere aiuto dei santi ai nostri bisogni, ma molto di più valgono gli atti di devozio­ne al Cuore della divina Madre, dal quale ha avuto origine il Cuore di Colui che è la sorgente di ogni grazia e benedizione per tutte le creature.

Amore liliale al Cuore Immacolato…

La beata Elia di san Clemente, devo­tissima della Madonna, quando era bam­bina, una notte ebbe la grazia di sognare proprio la Madonna che, attraversando un giardino di candidi gigli, con un sorriso di paradiso guardava intorno, toccando deli­catamente, a destra e a sinistra, i bianchi gigli; ne strappò poi uno, se lo strinse al cuore e scomparve…

Svegliatasi di soprassalto, la bambina raccontò tutto alla mamma, che le spiegò: «La Vergine Maria stringeva la tua anima al suo Cuore. Tu onori ogni giorno il suo Cuore, ed Essa ha voluto ricompensarti fa­cendosi vedere, nel sogno, mentre ti stringe­ va al suo Cuore in quel giglio».

La piccola rimase per un po’ pensiero­sa, si raccolse poi in preghiera e si rivolse quindi alla Madonna dicendole: «O Regi­na degli angeli, come voglio amarti! Al tuo Cuore io mi offro per non essere mai del mondo, ma tutta amore a te!».

Che cosa si può dire del Cuore spirituale dell’Immacolata?

È un tesoro d’inestimabile valore. L’a­more spirituale, a differenza di quello fisico, è diamante puro che porta in sé ogni virtù e ogni sentimento più nobile ed elevato di donazione senza alcuna riserva, di impegno radicale nella dedizione alla santità, al mar­tirio o all’immolazione anche totale di sé, come si esprime appunto Gesù quando dice che «nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15,13).

Quando, invece, di una persona si arri­va a poter dire che “non ha cuore”, significa che quella persona ha davvero perduto il tesoro più prezioso della sua vita, del suo pensare, del suo operare, del suo sentire e, soprattutto, del suo amare. “Senza cuore!”. Che cosa è l’uomo “senza cuore”? Che cosa può valere mai?…

Pensiamo invece al Cuore spirituale del­ l’Immacolata Vergine, diventata Madre di Dio e Madre universale degli uomini: che cosa era quel suo Cuore? Era un Paradi­so di amore e di dolcezza, di sapienza e di purezza, di umiltà e di fortezza. Esso rac­chiudeva tutti i tesori dell’amore divino, dell’amore verginale, dell’amore sponsale e dell’amore materno. In esso si trovano tutti i tesori paradisiaci della carità e dell’ama­bilità, della bellezza e del candore fragran­te dei gigli.

O Cuore Immacolato di Maria!, tu di­cesti un giorno alla veggente suor Lucia di Fatima: «Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio». Che sia così anche per noi che siamo tutti figli tuoi bisognosi.

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