Il coraggioso arcivescovo Juan Antonio Reig Pla, proprio non ci sta con la decisione di non celebrare la messa per il popolo di Dio. La Chiesa aperta è il segno per far comprendere concretamente agli uomini che non non si possono abbandonare i fedeli proprio nel momento di maggior bisogno negando loro l’aiuto divino dei sacramenti. È possibile celebrare le messe e rispettare le regole sanitarie imposte dall’emergenza coronavirus, garantendo il rispetto delle distanze di sicurezza, l’igiene delle mani del sacerdote, l’uso di prodotti atti a sterilizzare il pavimento, i banchi e tutto ciò che è necessario per la prevenzione del contagio.
«La Messa è il Cielo in terra. – ha detto l’Arcivescovo – Non possiamo privarcene proprio adesso che la crisi del Coronavirus sta mettendo in luce l’individualismo della società. Con questa decisione ho voluto rimarcare che Dio non ci abbandona mai».
L’Arcivescovo da quando ha parlato chiaramente dell’omosessualità come peccato che manda all’inferno chi in esso persiste nel praticarla, senza ravvedersi, è stato privato fino ad oggi (20 marzo 2020) di ogni attenzione dall’agenzia spagnola, di stampa cattolica, Aci Prensa.com
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