EVVIVA LA … POVERTA’ DEI RICCHI!…

Crescita-consumo-e-ricchezzaGli errori di un impiegato di qualsiasi Istituzione, ecclesiastica o civile, sono da attribuire all’impiegato stesso, a meno che non ci sia stata una previa ed esplicita approvazione da parte dell’Istituzione.

Ciò vale anche per i Commissari. Finché le loro idee e parole non ricevano conferma esplicita dalla Santa Sede (non basta sia solo supposta o dichiarata verbalmente), rientrano nella loro personale responsabilità e libertà di azione.

         I Commissari possono fare delle scelte di governo sbagliate? Certo.

         Possono non capire il Carisma di un Istituto? Certo.

         Possono essere incapaci del compito affidatogli? Certo.

         Nel caso dei FFI, i Commissari, dopo 4 anni, hanno dato ai frati motivo per fidarsi di loro?

         Non sembra proprio.

         Hanno dimostrato di conoscere e di conoscere a fondo il Carisma specifico dell’Istituto?

         Non sembra, anzi pare certo il contrario.

I nuovi Commissari dopo due anni hanno dimostrato capacità adeguate per districarsi tra le molte difficoltà create dal precedente Commissario?

Non sembra, anzi hanno continuato a creare e ad alimentare divisioni e contrasti in molti casi, come quando hanno deciso di eliminare il VOTO MARIANO e la POVERTÀ COMUNITARIA. Ciò è palesemente contrario al Carisma dei Frati, le cui Costituzioni, approvate nel 1990, nel 1998 e nel 2008 dalla Santa Sede, hanno stabilito che il voto mariano è il primo voto essenziale e specifico, e che l’Istituto non può avere alcuna proprietà. Tutti i frati e le suore sono entrati in questo Istituto per questo Carisma, che prevede la povertà “comunitaria” come manifestazione di assoluto distacco dalle sicurezze del mondo.

         Contrariamente al Carisma, i Commissari, invece, si accaniscono contro la povertà francescana, che è povertà “comunitaria”. Secondo loro è errata la concezione di povertà come esclusione di qualsiasi proprietà, perché oggi, dopo il Concilio… abbiamo finalmente capito che la vera povertà è avere proprietà, quanto più possibile, è avere soldi, quanto più possibile, perché così si possono aiutare i poveri… (ma la sapienza del Proverbio dice: “Se vuoi la carità, va’ dal povero!”).

         Non si possono aiutare i poveri, quindi, se non si hanno molte proprietà e molti soldi …  Dunque, per essere veri poveri, i Frati dovrebbero avere, avere, avere… Roba da non credere! Che direbbe San Francesco?… San Francesco è ormai sorpassato!… Ora invece noi abbiamo capito che per essere poveri dobbiamo arricchirci!

         Ma come?… La Chiesa fino ad ora ha canonizzato centinaia di francescani (e non solo francescani), la cui osservanza eroica della povertà, per essere sempre più uniti a Dio, è stata uno degli elementi fondamentali per la canonizzazione…: e ora tutto questo sarebbe sbagliato?…

         Ma in quale mondo siamo?… Da una parte i Frati, – almeno un gruppo consistente – vogliono continuare a vivere la forma di vita approvata dalla Chiesa nel 1998; dall’altra i Commissari e i Frati contro il Carisma, vogliono la rifondazione “ricca di soldi”, secondo la Chiesa.

         La situazione attuale di degrado dottrinale, morale e spirituale di alcuni dei più insigni Ordini e Istituti è LA VERA RISPOSTA A QUESTO MODO DI PENSARE SECONDO IL MONDO.

         I frati veri, accusati di essere contro la Chiesa, da come li conosciamo e da come hanno sempre predicato con l’esempio e con le parole, sono di fede adamantina, disposti seriamente e in ogni momento a dare la vita per difendere il Papato e la Chiesa, qualora si presentasse l’occasione. Questo tipo di cristiani, cattolici tutti d’un pezzo, è però anche saggio e con la testa sulle spalle, ed ha uno speciale fiuto nel riconoscere l’inganno e la confusione morale e dottrinale. Perciò, sa ben riconoscere chi agisce in disaccordo con la volontà di Dio e con il suo Spirito. AMEN.

Lascia un commento